Poesie di badanti moldave immigrate in Italia. Sembra strano ma al capitolo undici di “Moldavi in Italia. Guida per orientamento e integrazione sociale dei Moldavi in Italia” ci sono dei componimenti poetici. Può sembrare il capitolo meno adatto a raccontarci di una guida che nasce per dare informazioni e orientare gli immigrati moldavi in Italia, ma in realtà non è così. Le poesie sono il segno di quel dolore, di quel logoramento, di quella stanchezza di chi spesso vive giorno dopo giorno, anche 24 ore su 24 accanto ad un anziano e magari in nero. Insomma, sono il segno di una condizione di una solitudine che la guida e chi l’ha ideata, Tatiana Nogailic, vogliono alleviare, magari dando vita anche ad altri sogni.
La gran parte di moldavi svolge ruoli di assistenza agli anziani, lavorano come baby-sitter o nelle imprese di pulizie e nelle costruzioni. Il 70 % svolge lavori di cura alla persona. Rappresentano la terza di comunità di immigrati dell’est presente in Italia, dopo romeni e ucraini. Erano circa 7mila nel 2003, nel 2013 sono saliti a 150mila. Ha in mente questi numeri e tante storie Tatiana Nogailic, mediatore culturale e presidente di “AssoMoldave” (l’associazione delle donne moldave in Italia) , direttrice del progetto della guida.
“Internet potrebbe rappresentare un aiuto per andare alla ricerca di informazioni utili per le migranti moldave, ma la maggior parte non sa usarlo se non per le chiamate via skype. Quando quindici anni fa sono partite dal loro paese non avevano mai toccato un pc. Ecco perché la guida cartacea, con la concentrazione di tutte le informazioni può essere per loro utile. Come se fossero delle pagine gialle, in alcune sezioni”. Aggiunge Tatiana “Le donne moldave conoscono bene i loro doveri: accudire gli anziani, mandare a casa i risparmi, pensare ai figli, ma dimenticano spesso i loro diritti. Faccio un esempio: molte donne vengono maltrattate. Noi abbiano scritto sulla guida, a chiare lettere, a chi rivolgersi per chidere aiuto”.
“Passando la gran parte del tempo in casa è facilissimo perdere il contatto con la realtà”. La guida è quindi un gancio per non staccarsi da essa. Ecco allora che gli altri capitoli trattano di come districarsi nella burocrazia italiana, del lavoro, della reintegrazione della famiglia, della sanità, dello studio in Italia e di molte altre questioni utilissime. C’è anche un capitolo dedicato a mantenere il filo diretto col paese di origine. “Molte dopo dieci anni tornano in Moldova anziane e sole – dice Tatiana – noi dobbiamo dare loro delle opportunità per tornare arricchite e non svuotate”. Per riuscire in questo grande obiettivo Tatiana ha anche molti altri sogni: un cineforum sul neorealismo italiano “perché – dice Tatiana – i moldavi sappiano che anche gli italiani hanno vissuto anni di estrema miseria”; corsi di informatica e di inglese; una biblioteca mobile; un camper mobile, in cui ci siano avvocati, mediatori e personale del patronato, che incontri le moldave di domenica – giorno in cui tutte si riposano e si radunano come che anche il giovedì pomeriggio.
La guida centra in pieno l’esigenza di molti immigrati moldavi. Infatti la terza edizione è andata a ruba: stampate il 10 marzo, le 10 mila copie erano già terminate il 16 aprile. Distribuita presso una compagnia area, sponsor, ambasciata moldava a Roma, consolato a Milano, negozi etnici e associazioni. Coperte le città con maggiore presenza moldava: Roma, Padova, Milano, Torino, Brescia, Bologna e Parma. Appartenenti ad altre comunità, ucraini, romeni, hanno chiesto a Tatiana “perché non farne una anche per noi?”. Tatiana è orgogliosa, intanto si tiene da parte le altre poesie che le sue connazionali le inviano, perché magari , oltre alla guida si potranno raccogliere anche in un libro. In effetti la guida, i suoi sogni e le poesie non fanno altro che rispondere alle richieste di aiuto per il processo verso una migliore integrazione. Tatiana questo lo sa e come un vulcano non smette di parlare delle sue nuove idee.
Fabio Bellumore
(17 aprile 2014)
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