Domenica 18 maggio nel triangolo di Piazza San Giovanni, a Roma, si è concentrato tutto il mondo. Da Nord a Sud: “Una ricchezza da accogliere” recita il volantino della 23° edizione della Festa dei Popoli. L’iniziativa, divenuta una delle più importanti della città, è promossa dai Missionari Scalabriniani e realizzata in collaborazione con gli Uffici Migrantes, la Caritas, la Diocesi di Roma e le Comunità etniche.
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La Festa dei Popoli vuole essere un momento d’incontro con i diversi gruppi di immigrati presenti nella Capitale, così da creare uno spazio di dialogo e scambio tra culture e tradizioni di popoli differenti.E’ inoltre uno stimolo per la società civile, portata a riflettere sulle realtà migratorie e sulle leggi ad esse collegate.Non ultimo, rappresenta una grande opportunità, per le associazioni e le istituzioni civili ed ecclesiali che lavorano per la causa dei migranti, di sviluppare e mantenere un network solido di relazioni e contatti..Il risultato è un mix di colori, suoni, danze e sapori dai quali si fa fatica ad andare via. Ogni stand è una realtà nazionale in miniatura: al suo interno si possono osservare quadri, oggetti, giochi, tele o ricami caratteristici dei differenti Paesi.
:...........Bellissime signore e ragazze del luogo, con costumi etnici dai colori sgargianti, raccontano sorridendo di Paesi lontani, alcuni dei quali abbiamo solo sognato di visitare.
......In ogni momento della giornata, piccoli eventi musicali o spettacoli di danza intrattengono i partecipanti, che rimangono estasiati davanti alla grazia di una ballerina guatemalteca o si fanno coinvolgere negli allegri balli di gruppo, muovendosi al ritmo di un violino moldavo o di uno djembè africano.
......La Festa si è conclusa con un grande concerto finale. Sul palco si sono alternati passi precisamente scanditi e danze esuberanti, colori sgargianti e ricami di mani pazienti, balli di libertà e canti tradizionali. Il ritmo, ogni volta diverso, ha coinvolto tutti.
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Foto e testiRosy D’Elia e Vittoria Mannu(22 maggio 2014)