„Nelle tredici aule radiofoniche Confucio istituite che abbiamo in Kenia, Giappone, Russia, Bangladesh, Mongolia, Sri Lanka, Nepal, Italia, Tanzania, Tunisia, Pakistan, Finlandia e India, più di 20 mila persone si sono iscritte ai nostri corsi e oltre 40 mila hanno partecipato a circa 500 attività culturali organizzate da noi”, ha dichiarato Yang Hui, direttore del dipartimento dei programmi su internet della Radio Cina Internazionale alla presentazione della CSL – la piattaforma interattiva per lo studio della lingua cinese. Giovani di seconda generazione originari della Cina e tanti italiani interessati alla lingua e cultura cinese hanno partecipato all’aperitivo linguistico del 19 dicembre al Caffè Letterario, organizzato da Aula radiofonica Confucio CRI-Uni-Italia in collaborazione con l’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese. Dopo la proiezione di un video per conoscere meglio il paese asiatico, Yang Hui ha elencato le funzionalità della CSL.
Un video con le testimonianze di ragazzi di diversi paesi che raccontano in cinese il loro percorso di studio e le difficoltà di apprendimento illustra l’utilizzo universale della piattaforma: „Avevo bisogno di un amico cinese per parlare e l’ho trovato qui”. „La grammatica italiana è difficile, ma quella cinese ancora di più”. „Devi utilizzare l’intonazione giusta, altrimenti le persone si stancano di parlare con te”.
La piattaforma CSL è facile ed intuitiva. Tramite la live chat è possibile interloquire con insegnanti autorizzati di lingua cinese e vedere la persona con la quale si parla. L’interattività con gli insegnanti permette di lavorare sulla pronuncia, la voce può essere registrata e poi ascoltata per verificare i risultati del metodo. La ricchezza della piattaforma viene ampliata da oltre 250 partner di diverse lingue straniere, specializzati in diverse tematiche come il cibo, l’arte o la storia, che contribuiscono ad aiutare le persone desiderose di imparare la lingua e conoscerne la cultura. Mentre gli insegnanti sono assenti è consentito fare domande e chiedere consigli agli altri membri del corso che, volendo, possono rispondere. Per gli utenti più tecnologici c’è la possibilità di upload video o photo – su youtube si trovano vari video attinenti al corso – e scaricare podcast su iTunes, iPhone. La piattaforma non si limita solo al cinese, per cui i cultori di altre lingue possono inoltrare la richiesta per fare gli insegnanti.
„L’aula radiofonica Confucio CRI-Uni-Italia, con la sede all’interno del Ministero degli Affari Esteri italiano, è una delle migliori”, ha aggiunto Yang Hui, sottolineando che il progetto„L’aperitivo linguistico” è l’occasione per mettere in contatto numerosi italiani e cinesi. Oltre a diventare la parte organizzatrice permanente, in Italia, dei concorsi „Cinese Bridge”, l’aula radiofonica Confucio si impegna nelle grandi attività culturali dell’ambasciata. Yang Hui ricorda nel suo discorso che „un ruolo molto importante nella diffusione della loro lingua è attribuito alla rivista Cinitalia e alle trasmissioni della Radio Cina Internazionale”, entrambi mezzi di comunicazione bilingue.
„La mia azienda rischia di essere comprata dai cinesi e per questo ho deciso di imparare la loro lingua”, dice Stefano che ha raccontato tramite una galleria di foto personali l’esperienza vissuta al terzo campus estivo dell’Istituto Confucio presso CRI. Il programma prevedeva cinque giorni di permanenza a Pechino e quattro di visita nella provincia dello Anhui insieme ad altre venti persone provenienti da tutto il mondo. Ricordi bellissimi e un apprezzamento per l’opportunità avuta: Stefano fa da guida tra i posti più significativi della Città Proibita, ma racconta con gioia soprattutto del piatto più famoso del posto: l’anatra laccata. A Stefano e a un suo collega Jian Piero è stato consegnato il Certificato di eccellenza come partecipanti del Campus Estivo dell’Istituto Confucio Radiofonico.
L’aula CRI—Uni-Italia trasmette 24 ore su 24 un corso di lingua cinese nel nostro paese per fornire assistenza agli italiani interessati a imparare la lingua. “Con la piattaforma multimediale intendiamo indirizzare studenti dalla Cina, ma anche da altri paesi, verso le università italiane. Stiamo promuovendo con la nostra associazione questo tipo di scambi culturali”, conclude Alberto Ortolani, segretario generale dell’UNI-Italia. Alla fine dell’incontro è stata organizzata una lotteria a premi e tutti sono andati via con un souvenir che li ricorderà dell’ospitalità calorosa del popolo cinese.
Raisa Ambros
(22 dicembre 2014)
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