Elena Improta

ESPERIENZE DI VITALe mie esperienze personali mi hanno portato negli ultimi 20 anni a essere coinvolta nelle problematiche del sociale: sono mamma di un ragazzo disabile e le mie battaglie sono iniziate per difendere me e mio figlio. In questo percorso il superamento del dolore è avvenuto quando mi sono aperta agli altri, senza pensare di essere sola, e mi sono confrontata con varie realtà, dolori, sofferenze.ESPERIENZA POLITICADa qui è iniziata la mia esperienza, non più solo personale, ma politica.Con questo intendo partecipare, essere attivi nel proprio contesto, non solo famigliare; costituire quella parte della cosidetta società civile composta da forme di volontariato e associazionismo, che si interessino alle problematiche degli anziani, dei disabili, all’interazione con altre culture.I CAMPI ROMHo avuto diversi rapporti con stranieri che mi hanno aiutato nella cura di mio figlio. Da qui è nata la curiosità di conoscere altre culture. In seguito sono stata chiamata ad avere un ruolo politico con persone interessate non alla poltrona, ma alla partecipazione.Così mi sono avvicinata alla realtà dei campi rom, abbandonando ogni pregiudizio.INCONTRO CON PIUCULTUREQuando è finita l’esperienza come assessore, mi è mancato un pezzo. Volevo continuare a costruire qualche cosa ed è stato in quel periodo che ho incontrato Vanda Giuliano a Paola Piva, del Gruppo PiùCulure. Spaziando tra diverse esperienze, ho voluto dare il mio contributo anche al lavoro che loro stavano svolgendo nella scuola.LE PRIME DUE BAMBINEHo iniziato con due bambine che ora sono partite. Andavo due volte a settimana e loro erano presenti, con costanza, una cosa particolare per bambini che vengono dai campi rom.All’inizio dovevamo fare un lavoro leggero, per metterle in pari con l’italiano, ma il gruppo classe, problematico in partenza, ha reagito male: prima le avevano ghettizzate, ora erano gelosi delle attenzioni speciali rivote alle bambine, erano gelosi. Con il tempo la tensione è diminuita ed è stato allora che abbiamo fatto una proposta: un giorno io ero stanca e ho chiesto chi dei bambini volesse venire ad aiutarci. Entusiasti per la proposta facevano a gara per essere proposti come tutor. Le bambine sono state contentissime: prima non le salutavano o le prendevano in giro, ora i bambini, a turno, volevano venire nell’aula di psicomotricità.Purtroppo si è dovuto interrompere nel momento in cui le bambine si sono trasferite in Francia con la famiglia.IL TERZO BAMBINO E LE PROBLEMATICHE ROMPrima che andassero via, si è inserito un terzo bambino.Un ragazzino intelligente, curioso, con grandi potenzialità, che ha problemi con la famiglia perchè vorrebbe andare a scuola invece di mendicare.Per modificare questa situazione è necessaria un’intesa con i referenti del campo rom. Non può essere un’imposizione, dovrebbe essere un cambiamento culturale, una sensibilizzazione che porti queste persone a comprendere l’importanza della scuola.Io sono mancata alcuni giorni da scuola e quando lui mi ha rivista, mi è corso incontro dicendomi “allora sei tornata”, ed era mancato anche lui: la nonna lo mandava a mendicare, ma lui sapeva che lo aspettavamo.LE ORE CON I BAMBINIDopo i saluti ci sediamo tutti intorno al tavolo e ripetiamo l’alfabeto ritmandolo, loro lo musicano come il rap, per ricordarlo più facilmente.A volte sono le insegnanti che ci danno degli spunti.Al bambino piace molto leggere le favole, ascoltare le storie, raccontare cosa ha fatto, questo lo aiuta anche ad acquisire un miglior vocabolario. Aveva bisogno di qualcuno che lo stimolasse e infatti è migliorato tantissimo