Lunedì 29 agosto. Si stanno avvicinando le 20 e tra poco l’imam inizierà a fare il discorso e a salmodiare. Alla fine della preghiera seguirà il consuetudinario iftar (rottura del diguno diurno, ndr) del mese di Ramadan, iftar che però avrà un sapore un po’ speciale se l’imam comunicherà anche che con stasera è l’ultimo giorno di digiuno. Se questo insomma è l’ultimo iftar per quest’anno.Venendomi incontro nel semplice ma bel patio della moschea, una camicia blu a quadri, il factotum della moschea Aziz Darif saluta, sorride, poi fa un gesto con le mani intorno alla testa commentandolo “Sono indaffaratissimo, non ho tregua”. Portandomi dentro alla vasta sala si disimpegna rapidamente presentandomi due uomini. Dice qualcosa in arabo, poi “Chiedi a loro, ti portano in giro loro”.
Il telefono di Aziz. “Wa ‘alaykum as-salām, sì, domani è festa. Di niente, ma‘a as-salāma”. Ore 23, camicia blu a quadri, sudata e un po’ sgualcita, Aziz, all’accoglienza del Centro Culturale Islamico sottostante la moschea, ha un orecchio e almeno un emisfero cerebrale che è tutt’uno con la cornetta.Con una mano mi saluta, con l’altra mette giù il telefono. 15-20-25 secondi: risquilla “Wa ‘alaykum as-salām, sì, è festa. A domani, ma‘a as-salāma” Mette giù … “cerco di capire l’accento, lo stato africano, medio orientale di provenienza di chi è dall’altra parte del telefono; non so, magari se mi riesce adatto di conseguenza l’arabo a un suo dialetto … per generare più calore” … driin
Fino alle 23:30 il ritmo delle chiamate di credenti, che vogliono una conferma della “stabilita” e quindi avvenuta chiusura del mese sacro in Italia, declinerà poco e Aziz non può che “singhiozzare” la chiacchierata con me.“Abbiamo avvisato altre Moschee, la Santa Sede, la Fao, le ambasciate di Paesi che hanno una componente islamica, le forze dell’ordine, le società di trasporti pubblici … è comprensibile no? Visto che è stato stabilito che il Ramadan è finito domani ci sarà la ʿīd al-fiṭr, festa di rottura del digiuno … è uno degli eventi islamici più importanti … dovrebbero esserci oltre 12 000 persone dirette qui, non solo credenti” (siamo andati a curiosare e a promuovere corsi d’italiani gratuiti)
La domanda sorge spontanea. In questi giorni abbiamo cercato di capire cosa significhi il digiuno sacro per un musulmano (ad es. Halima, Zakaria, Nadjia), quali le tappe giornaliere o magari cosa voglia dire viverlo in Italia.… ma perché si sa solo all’ultimo momento quando inizia e quando finisce il Ramadan? che poi Ramadan altro non è che il nome del loro nono mese … come se noi ci domandassimo sino alla sera prima quando inizia e finisce settembre, solo un settembre sacro …Ma i musulmani, se si prescinde dalle previsioni (che però sono soggette ad errori … se vi ci volete divertire …), non solo Ramadan, bensì ogni mese sanno veramente quando inizia e quando finisce … solo il giorno prima …Perché?
Il rompicapo d’Aziz. A costo di farvi venire un bel mal di testa come quello venuto a me, vi introduco in questo rebus buono per un sequel di Ritorno al futuro …
Per un musulmano siamo nell’anno 1432, non nel 2011. Stupiti? Molti italiani diranno di no: cambia semplicemente il profeta a partir dal quale una popolazione ha deciso di far scattare la propria clessidra; per i Paesi arabi dall’anno in cui Mohamed – non Maometto che è il modo in cui erroneamente lo chiamiamo noi – ha messo piede a Medina piuttosto che da una convenuta data di nascita di Gesù.Eppure non è così, o meglio non è solo così: se fosse solo così i musulmani sarebbero nell’anno 1389. Il problema è che le parole, specie parole ormai d’uso comune come anno e mese, che nessuno cerca più sul vocabolario, ci possono tradire molto. Perché in realtà hanno più significati (andate a sfogliare)
L’anno islamico, infatti, essendo tarato sulla luna, è fatto sì di 12 mesi, ma i mesi sono solo di 29 e 30 giorni: il che vuol dire … che l’anno islamico “compie gli anni” 10-11 giorni prima dell’anno nostro (solare) … il che vuol dire che tra qualche migliaio d’anni (19 000 circa …) un musulmano non sarà qualche anno “indietro”, ma qualche anno “avanti” rispetto a “noi”. Follia? No, banalmente è che quando diciamo anno, mese non stiamo parlando delle stesse unità di misura … ma questo, un musulmano in Italia – libero professionista, professore, manovale o venditore ambulante, irregolare, rifugiato o nostro concittadino – fosse anche solo istintivamente, lo sa moltomeglio di noi.
Il doppio calendario d’Aziz. Hilāl, significa primo spicchio di luna crescente. È l’hilal che il credente cerca: indica l’inizio di ogni nuovo mese musulmano e quindi, quando lo si avvista, anche la fine di quello passato.
Non si sa in anticipo se corrisponda al mese di 29 o 30 giorni perché di per sé dura 29,53 giorni, per cui prima o dopo “qualcosa” resta sempre fuori. Se una volta si “sfora” in quello di 30, il mese successivo, mi suggerisce Aziz, “si recupera con uno di 29”.
Per chi, da Paesi con questo calendario, giunge in quelli che, come il nostro, usano quello gregoriano, è importante avere una sorta di doppio calendario che metta in corrispondenza i giorni e le settimane dei due sistemi di misurazione temporali. Integrazione è anche questo: mettere in comunicazione due clessidre che non solo sono state girate in momenti diversi, ma che fanno anche filtrare i granelli in modo diverso.
Aziz, quasi scriba di Chronos, è l’insospettabile redattore bozze di questo ponte temporale, per Roma e tutta la regione Lazio.Per ogni luna che fa il suo ciclo, prepara due ipotesi di un calendario mensile che mette “in sincrono” sistema gregoriano ed islamico: in una bozza il mese musulmano è di 29 giorni, nell’altro di 30. Nel secondo caso il nuovo mese islamico inizierà un giorno più tardi anche nel nostro calendario gregoriano.Quando il cielo chiarisce la situazione, uno delle due bozze si cestina e l’altra diviene ufficialmente pubblica.
Bussole islamiche. Chi stabilisce in Italia quando è chiuso il ciclo lunare, quindi il mese islamico, quindi anche Ramadan? “L’input strettamente astronomico ormai da qualche tempo viene da un osservatorio scientifico tedesco: vale per tutta l’Europa. Poi la decisione è interna ad ogni Paese. Nel Ramadan quando a fine mese giunge l’input astronomico, dalle 19:30 qui al Centro si scatena un tour de force di telefonate a rete con moschee e centri di tutta Italia: dobbiamo decidere un giorno che veda concorde tutto lo Stivale. Per la festa di fine Ramadan in sé, quest’anno la stragrande maggioranza, come qui in Italia, festeggia domani; anche l’Arabia Saudita (stato della Mecca e quindi il nord della “bussola islamica”, ndr). Il primo cronologicamente a dare l’input è stato la Malesia. Il Marocco invece festeggia dopodomani, mercoledì.”
Il tendone spiegato da Aziz. “La generosità subisce un’interruzione alla fine del Ramadan: nel mese sacro, essendoci l’obbligo di carità per il credente che può permettersela, ci si sente più buoni come a Natale per voi. Poi scema molto e diminuiscono le offerte. Eppure … io vedo crisi : oggi in moschea dalle 17 abbiamo distribuito cibo e denaro a 200 persone ospitate. Si dà la precedenza agli anziani. Anche il tendone dell’iftar, nel quale sei stato prima, ha una funzione analoga: il 70% di quelli che hai visto stasera sono venuti per tutto Ramadan. Di questi una bassa percentuale viene solo per ragioni comunitarie e di condivisione del momento religioso: buona parte ha realmente bisogno d’assistenza. L’ha anche il resto dell’anno e insieme agli altri centri culturali si prova a far qualcosa”
Marco Corazziari (8 settembre 2011)