“Dopo il successo dello scorso anno era giusto continuare il corso d’italiano e siamo felici di averlo fatto perchè non c’è cosa migliore che sentirsi utili per qualcun’altro. In fondo il volontariato serve proprio a questo”. Con queste parole Sara Musa, una delle insegnanti di italiano per stranieri di San Saturnino, ha riassunto l’esperienza che vive settimanalmente da oltre quindici mesi. ” Quando nel 2012 ho proposto a Don Mario di iniziare ad aiutare gli stranieri con delle lezioni di lingua, lui si è dimostrato entusiasta dell’idea, e, nonostante qualche difficoltà, siamo riusciti a replicare anche quest’anno e continueremo fino a maggio “. Il corso si svolge ogni giovedì per circa due ore, una decisione ben ponderata anche grazie all’esperienza precedente: “Abbiamo scelto questo giorno in particolare perchè per molti lavoratori stranieri è un pomeriggio libero”. I numeri sono più che positivi: circa trenta studenti partecipano attivamente al corso, e una ventina sono quasi sempre presenti, a sottolineare il grande valore che le lezioni hanno. La maggior parte degli allievi viene dall’est Europa e dall’Asia, ma sono presenti anche alcuni africani. “Il primo obiettivo che ci poniamo, oltre all’insegnamento della lingua, è quello di creare una comunità. Spesso si tratta di persone sole, e avere qualcuno con cui parlare è fondamentale per una migliore integrazione. Ovviamente cerchiamo di unire queste due attività facendoli dialogare in italiano”.
Se, dal punto di vista dei risultati, l’andamento sembra simile all’anno scorso, alcuni cambiamenti ci sono: “Rispetto al corso precedente non abbiamo adolescenti ma solo persone tra i trenta e i cinquant’anni e oltre. Da questo punto di vista l’approccio è leggermente diverso perchè non devi relazionarti con i problemi tipici dell’adolescenza. Lo scorso anno per esempio c’era un gruppo di ragazzi georgiani tra i dieci e i tredici anni, e potevi leggere nei loro occhi la tristezza di essere stati strappati dalla realtà dove erano nati“. La lezione si svolge in modo abbastanza canonico con una parte di lettura, una di dialogo ed infine una grammaticale, il tutto accompagnato da un metodo induttivo che gli studenti sembrano gradire. Non solo aspetti positivi però. Come spiega Sara, la mancanza di soldi rimane un tema caldo per questo corso così come per tutti gli altri:” Il volontariato alla fine si basa sull’idea di voler aiutare senza avere nulla in cambio. Il problema è che ci sono degli aspetti pratici che andrebbero gestiti meglio: un esempio su tutti sono le fotocopie per le lezioni o il registratore”.
Adriano Di Blasi
(11 marzo 2014)
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