Viaggio della speranza in tragedia per Zahiri 16enne iraniano

Zahiri Sirwan

La mattina dello scorso 18 dicembre in un frutteto dell’imolese, lungo l’A14, è stato rinvenuto il cadavere di un ragazzo iraniano di 16 anni, identificato dalla procura di Bologna in Zahiri Sirwan. Dalle analisi è risultata una forte concentrazione di monossido di carbonio nei polmoni e nel sangue del giovane, lasciando presupporre gli inquirenti che si trovasse all’interno di un tir o addirittura agganciato sul fondo del mezzo.

Da quanto emerso, durante il viaggio non si sentiva bene, aveva caldo per cui si era tolto la giacca” afferma scosso Ali Solemanpour, segretario di Intersos, avvisato dalle autorità competenti e utile nel riconoscimento del ragazzo, di cui era concittadino. “Probabilmente non era in compagnia di amici, altrimenti non lo avrebbero lasciato morire. Il conducente sapeva, prendeva soldi per trasportare illegalmente gli immigrati. Penso che possa partire nei suoi confronti un’azione legale da parte della famiglia, che a giorni arriverà a Milano grazie ad un visto speciale”.

Zahiri era in possesso di documenti in lingua farsi, da tradurre, e di un passaporto greco, probabilmente ero transitato dal paese ellenico per raggiungere l’Europa. In tasca 200 dollari americani, soldi iraniani e poco più di un euro, al polso alcuni braccialetti e  indossava anche due anelli d’argento. L’abbigliamento consisteva in una canottiera e dei jeans, sotto i quali portava altre due paia di pantaloni, per proteggersi dal freddo. La segnalazione è arrivata con ogni probabilità da qualche amico di Zahiri, che ha avvisato le forze dell’ordine di Bassano del Grappa che la famiglia non era più in contatto col ragazzo e lo stava cercando. Indicazione girata alla procura bolognese, risultata utile per l’identificazione del corpo. Un sotterfugio spesso usato dagli immigrati per rendere nota la scomparsa di un compagno dei viaggi della speranza. Probabilmente era stato gettato nel pescheto da almeno un paio di giorni.

Il Pm Gabriella Tavano ha aperto un fascicolo, con l’ipotesi di morte legata ad altro reato, aspettando che l’autopsia del medico legale Donatella Fedeli chiarisca ogni dubbio sulle cause del decesso. Ad ogni modo sembra che le uniche lesioni siano dovute al trascinamento per l’abbandono del cadavere. Si spera anche che le immagini delle telecamere lungo l’autostrada possano fornire ulteriori indizi sulla fine di questo giovane, poco più che bambino, che ha terminato tragicamente il suo viaggio della speranza ai bordi di un autostrada nell’agognata Europa.

G.S.
(22 dicembre 2011)