Promuovere il dialogo tra i popoli attraverso il linguaggio universale dell’arte. Questo l’obiettivo di “Confronti senza frontiere”, evento culturale che fino al 25 aprile vedrà in mostra all’Accademia di Romania le opere di artisti italiani e romeni, accompagnate da 4 appuntamenti musicali.“Si tratta di un progetto promosso dal governo di Bucarest” spiega il critico d’arte Giorgio Palumbi, curatore dell’iniziativa “per garantire che nella comunità europea ci sia quello scambio di emozioni che può portare a una nuova amicizia”.“Trasportati da un’onda di sentimenti musicali ci avvicineremo alle immagini. Cercherò di spiegare, attraverso una passeggiata opera per opera, la personalità dell’artista, così che tutti possiate uscire da qui con un pizzico di conoscenza in più sull’arte”.
Una tempesta di emozioni. Dai ritmi lenti e misurati, al crescendo di note che si susseguono vorticose scatenando turbamento, alle pause improvvise che generano un senso di sospensione. Per approdare, nel finale, a una dimensione di serenità e profondo appagamento. La musica di Emanuela Carnevale ha il sapore di un temporale, che arriva cupo e minaccioso ma porta con sé una potenza rigeneratrice.
Critica sociale. Il precorso di visione inizia con Frammento del lamento del pittore surrealista Paolo Stefanelli. “Quest’opera esprime il grido di un’umanità che si distrugge nella rincorsa di un benessere irraggiungibile” spiega Giorgio Palumbo “Il bimbo urla, non conosce il suo futuro. L’adulto si strazia alla ricerca di una risposta al suo esistere. Quella mela è il minuzioso cibo che garantisce ancora sussistenza. Le scarpe sono sicuramente rotte sulla suola. Il suo messaggio è di non trascurare l’elemento umano, ma saper coesistere e condividere la vita con gli altri”.Giusy Lauriola racconta l’uomo senza volto “Che vaga nella città senza alcuna personalità. La società del consumismo non gli permette di identificarsi e di identificare, deve soltanto muoversi, agitarsi.
Tecniche innovative. “Sanda Aurora Voicu è una espressionista figurativa che utilizza per le sue opere le vernici metalliche impiegate dai carrozzieri per automobili. I corpuscoli avanzano consentendo di ottenere un effetto di movimento maggiore di quello che può dare l’acrilico o l’olio”.“Raluca Misca copre le sue creazioni con una vernice resinale che permette alle opere di movimentarsi dando una maggiore profondità”.
Vissuti svelati. Alessandro Di Cola ha scolpito il diario della sua vita: “Qui dentro c’è la sua personalità, le sue emozioni, i suoi desideri. Chi volesse scoprire tutto ciò non ha che da osservare attentamente quest’opera per qualche attimo e si metterà direttamente in contatto con l’artista”.Con Luce d’autunno Camelia Mirescu narra se stessa: “Aspirazioni, illusioni, conflittualità. Attraverso questa macchia astratta che si muove sulla tela Camelia Mirescu vuol portarsi allo sguardo dell’osservatore e offrire un dialogo costruttivo per unire le due culture. La luce che sale verso l’alto è l’aspirazione di qualcosa di nuovo”.
Un passato doloroso. Le opere di Robert Fekete raccontano un’infanzia difficile: “I giocattoli che avrebbe voluto avere e i momenti in cui stava lì, in casa, senza poter fare nient’altro che aspettare un futuro diverso”.La pittura di Toma Sergiu si ispira alla natura e si caratterizza per l’attenzione ai particolari e per i colori piuttosto cupi: “Perché pur amando moltissimo la vita intorno a sé non ha visto un evolversi tanto felice”.
Roma notturna. “Se incontrate qualcuno di notte per strada con quadri giganteschi è Sorin Scurtulescu. Lui dipinge esclusivamente da mezzanotte all’alba, ama profondamente Roma e la racconta con un pigmento potente, acceso, che accoglie e abbraccia, permettendo a chi osserva i suoi dipinti di vivere i luoghi ritratti nello stesso modo in cui li ha vissuti Sorin”.
Voglia di Unione. Le opere di Magda Nica e Claudia Zloteanu esprimono il desiderio dei romeni di far parte dell’Europa. Nella scultura di Magda Nica: “Si sta illuminando una nuova vita che si esprime con la passione e il calore di scambiare la propria cultura con altri”. In Claudia Zloteanu emerge il senso di una terra “Che va verso l’alto, perché vuole crescere, vuole mettersi in contatto con noi per darci un parte di sé”.Marco Pietrosanti racconta un cammino in punta di piedi: “Un cammino attento che vuole entrare nella comunità europea con delicatezza”.
Spiritualità. Rossana Moretti e Maria Galie innalzano la propria preghiera con due tecniche diverse: “Rossana Moretti dilaga il suo oro e lo graffia per far vedere la sofferenza che c’è sotto tanta preziosità. Maria Galie usa la tecnica bizantina. Non graffia, compone. Numerosi sono gli strati, l’oro si amalgama con le altre sostanze”.
Donne in primo piano. Maria Luisa D’Eboli dipinge il mondo delle passioni: “Il suo pennello scivola come se accarezzasse un corpo, trasportando lo spettatore nella sfera dell’affettività alla ricerca di risposte profonde”.I colori di Eleda Calandriello sono rossi, avvampanti: “È una donna che vuole essere libera di esprimersi, vuole esistere ed essere irresistibile, non solo fisicamente, ma anche mentalmente”.La pittura di Doina Botez è rivolta al mito. “L’inganno” rappresenta il sogno di Leda: “Un’opera ammaliante in cui troviamo il senso dell’eros. Il cigno sembra accarezzare il suo volto, legarsi a Leda e ha uno sguardo veramente dolcissimo”.Anna Sticco era una campionessa prima di avere un incidente sportivo: “La pittura è il suo specchio. Racconta la volontà di vedere una femminilità realmente considerata, un’attenzione diversa verso la donna”.
Sandra Fratticci(4 aprile 2012)