Religioni e amicizia, cosa si oppone al poter stare insieme

Se il mio amico è retto, sa amare e sa odiare; perciò nei miei giudizi lo seguo.

Matteo Ricci

In preparazione per il 25 e 26 ottobre 2012 a Roma, la conferenza internazionale sul Senso dell’amicizia nelle culture e nelle religioni, promossa da ASUS, Accademia di Scienze Umane e Sociali e da Religions for Peace/Sezione Italiana, in collaborazione, tra le altre, con l’Associazione Piuculture.

Il punto di partenza è particolare: si presuppone un sentimento di ostilità connaturato all’essere umano: “a tutti può capitare di sperimentare in prima persona sentimenti di inimicizia fin dalla prima infanzia; nel corso dell’esistenza possiamo sentir crescere in noi atteggiamenti di avversione nelle forme e nelle direzioni più svariate. Anche le comunità religiose non sono immuni da diffidenze, timori, risentimenti, disprezzo…”

Esaltare l’elemento spirituale, globalmente in crisi, tra religioni e filosofie. “Eppure abbiamo in ogni epoca esempi della capacità di percorrere vie diverse, tra i tanti, esemplare fu quello di Matteo Ricci”, gesuita di Macerata approdato 4 secoli fa in Cina, nel settembre del 1583, a soli 26 anni, che scrisse in seguito un trattato in cinese Dell’amicizia, partendo da quella classica dei greci e dei latini che tradusse nelle categorie della cultura locale. Per questo fu amato e accolto dai cinesi che ancora oggi lo chiamano familiarmente Li-Madou o Xitai (nome onorifico che significa Maestro dell’estremo Occidente), custodendone la tomba a Pechino. “Non dimentichiamoci che Confucio, Lao Tze e Buddah non crearono religioni, le loro erano filosofie etico-sociali che mettevano al centro la famiglia, la figura dei genitori, la giustizia, il rapporto con gli altri e appunto l’amicizia” dice Gaspare Mura, presidente ASUS. “Una filosofia simile a quella di Aristotele, per esempio. Un periodo della storia dell’uomo che venne definito da Karl Jaspers un’età assiale, cioè un’età di svolta per l’umanità che usciva dal primitivo entrando nella maturità: in Occidente avevamo dunque i filosofi greci, in Oriente avevamo Confucio e il persiano Zarathustra”.

Matteo Ricci

La data del convegno cadrà volutamente in prossimità dell’anniversario dell’incontro di Assisi del 27 ottobre 1986 che segnò l’inversione di tendenza dalla contrapposizione al rispetto tra le religioni. Il primo giorno, giovedì 25 ottobre 2012, dalle ore 14 alle 20 presso la Protomoteca del Campidoglio si svolgeranno le prime due sessioni con l’introduzione e la parte teorica, intervallata da video, sul tema La sfida della diversità culturale. Venerdì 26 ottobre invece, dalle 9 alle 12 – prima che inizi la preghiera musulmana e lo Shabbat ebraico – si svolgerà la terza e ultima sessione presso l’Aula Volpi di Roma3 in cui si affronterà più praticamente Il valore dell’amicizia nel dialogo. I moderatori saranno: Irene Kajon, docente di Antropologia filosofica de La Sapienza di Roma; Don Gino Battaglia, direttore dell’Ufficio per il Dialogo Interreligioso della CEI (Chiesa Cattolica Italiana) e autore di Malabar, romanzo su Matteo Ricci; Paolo Trianni, docente del Pontificio Ateneo S. Anselmo.

Tra i relatori: il rabbino Benedetto Carucci Viterbi, preside del Liceo Ebraico di Roma, Andrew Vissanu Thanya-Anan del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Fulvio Ferrario, pastore e docente della Facoltà Teologica Valdese di Roma, padre Gianpaolo Salvini direttore de la rivista La civiltà cattolica, Dora Bognandi dell’Unione delle Chiese Avventiste, Abdellah Redouane, segretario generale del Centro Islamico Culturale d’Italia, Franco di Maria Jayendranatha, presidente dell’Unione Induista Italiana, Maria Angela Falà, segretario generale dell’Unione Buddista Italiana, Hari Singhkhalsa, presidente dell’Unione Sikh Italiana, Guido Morisco del direttivo nazionale Comunità Bahai Italiana, Kenan Gursoy, ambasciatore della Turchia presso la Santa Sede e preside della Facoltà di Filosofia di Istanbul, Angela Ales Bello, presidente del CIRF, Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche, Emilio Baccarini, docente di Antropologia Filosofica dell’Università Tor Vergata di Roma, Amina Crisma, docente cinese di Sinologia dell’Università di Bologna che parlerà del confucianesimo. Sono inoltre previsti, ma in via di definizione, accademici e ambasciatori dalla Cina, dal Taiwan, da Israele, India e Pakistan. Porterà infine il suo saluto l’arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, segretario di Propaganda Fide.

Confucio

Le altre associazione che collaborano sono: Amicizia Ebraico-Cristiana di Roma, AJC (American Jewish Committee), ADGI Associazione Donne Giuriste Italia, Istituto Tevere/Centro Pro Dialogo, CESV Centro Servizi Volontariato, Laboratorio per l’Accoglienza ASL-Roma E, Associazione Flags for Peace, Religion Today Film Festival, Associazione Democrazia Laica, Associazione Casa Africa, che si occupa di contro-informazione su un’immigrazione eccessivamente idealizzata, Associazione Calcio Sociale e Associazione Sport Senza Frontiere.

Asus favorisce il dialogo interdisciplinare tra le scienze sociali e le scienze della religione, attraverso attività di ricerca, di promozione e di formazione al dialogo tra sapere tecnico‑scientifico e sapere umanistico, tra culture e religioni, in base alle esperienze maturate dagli associati o da altre istituzioni. Quest’anno è alla seconda edizione del Master universitario di I livello che rilascia un diploma in Mediazione culturale e religiosa, una classe di circa 20 iscritti e corsi particolarmente interessanti come quello sui Fondamentalismi religiosi che “ha avuto più successo di quello de La Sapienza che si occupa solo di intercultura, il nostro inoltre è meno accademico prevedendo tra i docenti veri professionisti che lavorano nella mediazione”, dice la direttrice didattica Teresa Doni. Il costo sono 2.500 euro pagabili in tre rate ed è possibile frequentare il master online, grazie al sistema e-learning, dvd delle lezioni, materiali online. Per chi non è interessato al diploma, è prevista la presenza di uditori. Dal 2 al 24 luglio 2012 partirà invece la prima edizione di una Summer School sul Dialogo Interreligioso e sviluppo dei popoli in lingua inglese. Di corredo alle ore di lezione, saranno offerti corsi gratuiti di italiano per chi sa l’inglese e viceversa, oltre a una serie di gite esplicative nei vari luoghi di culto, tra cui la Moschea e la Sinagoga di Roma.

A. R.(16 maggio 2012)