Claudio Cecchini, candidato alla Regione Lazio in Lista Civica per Zingaretti presidente, domenica scorsa ha incontrato associazioni attive nel territorio del Municipio Secondo. Cecchini vuole estendere su tutto il territorio laziale, le scelte e i risultati che ha conseguito in nove anni da assessore alle politiche sociali in Provincia di Roma. Tra gli impegni forti che dichiara di aver coltivato cita l’inserimento a scuola dei bambini disabili e l’integrazione degli stranieri.
Piuculture ha partecipato all’incontro proprio per porre qualche domanda sulle politiche che intende fare in Ragione per gli immigrati. Aziz Darif ha sollevato il problema della casa. Il candidato ha indicato due vie: rendere trasparenti le assegnazioni delle case popolari gestite da ATER, acquisire nuovi appartamenti, comprando e ristrutturando immobili sfitti, in centro città.
Paola Piva ha affrontato il problema degli alunni stranieri offrendo due semplici dati: i numeri dicono che a scuola i bimbi stranieri hanno probabilità di insuccesso scolastico 4 volte superiore ai loro compagni italiani. Il dato statistico, combinato con l’esperienza delle associazioni, segnala che le scuole, soprattutto le elementari, sono in affanno, avvertono il peso di un impegno crescente per seguire questi alunni. Piuculture ha messo a disposizione una quarantina di volontari, il doppio dell’anno scorso, ma le richieste degli istituti sono cresciute più che in proporzione. Il fenomeno è all’attenzione anche di Rete Scuolemigranti, forte ormai di 91 associazioni; tra queste, almeno 25 sono impegnate con minori e ricevono dalle scuole molte domande di collaborazione. Scopo di Piuculture, ha affermato la presidente, in linea con Scuolemigranti, non è solo insegnare l’italiano, ma aumentare le probabilità dei bambini stranieri di riuscire a scuola. Perciò aderire alla proposta formativa delle insegnanti, trovare soddisfazione nello studio, allargare la socialità con i coetanei.
Il candidato ha condiviso questo punto di vista. Il gap linguistico non è l’unico scoglio che rallenta l’inserimento a scuola; sono ormai molti quelli che se la sbrigano egregiamente nel per parlare e capire con insegnanti e compagni. L’inserimento pieno comporta certamente una buona padronanza dell’italiano, ma i ragazzi oggi hanno anche bisogno di sentirsi a proprio agio nel vivere sia la cultura italiana della scuola che quella dei genitori. Diventare multiculturali può risultare alla fine un dono, una ricchezza, ma prima richiede un processo lungo. Secondo Claudio Cecchini, sono proprio le associazioni a vocazione multiculturale che possono aprire questa strada ai figli che crescono con genitori stranieri.
Elena Improta, promotrice dell’incontro, ha animato il confronto tra associazioni e candidato. Molti temi emersi. Telefono Rosa ha chiesto che la Regione fissi dei criteri di qualità stringenti ai centri antiviolenza, Improta ha lanciato l’idea del co-housing per dare casa e autonomia a disabili che sono pronti per staccarsi dai genitori e aspirano a diventare pienamente adulti.
Paola Piva(24 gennaio 2013)