Hanno un’età compresa tra i 9 e i 12 anni, un talento nascosto, grinta da vendere e… origini filippine. Sono i 10 finalisti di Batang Idol, talent show promosso dall’associazione Pyramid Entertainment Productions, che domenica 19 maggio si sono sfidati a colpi di danza, musica e canto sul palco del teatro Orione, a Roma.


4 ore di spettacolo che non hanno nulla da invidiare ai celebri omonimi televisivi dei quali riprendono egregiamente lo stile: dall’abile conduzione di Jeffrey Jordan ai videoclip di presentazione dei concorrenti, dalle entrate scenografiche alle straordinarie performance che spaziano dall’hip hop ai grandi successi del panorama musicale internazionale.
I tre vincitori sono tutti cantanti: in primo premio va ad Abygaile Lyd Timmangen, 11 anni. Al secondo posto Paul Gabrielle Reyes Sarmiento, 12 anni e al terzo John Andrei Malapaya, 10 anni. Per loro trofei, console di gioco e viaggi a Gardaland e Parigi offerti dagli sponsor della manifestazione. Previsti anche premi speciali per il partecipante più votato su facebook, per il più amichevole, per la più fashion.


Il concorso ha voluto rappresentare un’occasione di incontro e di condivisione all’insegna dell’arte e tutti i bambini che hanno partecipato alle audizioni, circa 40, sono stati coinvolti nello spettacolo. La preparazione ha richiesto mesi di lavoro e il risultato è un vero successo: dalla danza filippina Subli ai ritmi sfrenati di Fame i piccoli stupiscono e fanno sognare, divertono e si divertono. Il teatro esplode letteralmente di applausi, risate e urla.
E si fa un po’ fatica a trattenere l’emozione guardandoli cantare L’italiano vero. Sul palco a testa alta, i volti radiosi di chi ha tutta la vita davanti, mentre dietro scorrono immagini di permessi di soggiorno e carte d’identità che sono solo disegnate perché l’Italia a questi suoi figli la cittadinanza ancora non la dà. Li trasforma in stranieri a 18 anni per cavilli burocratici e per una assurda difesa di privilegi che davvero non ha più senso di esistere. E loro rispondono con coraggiosa ironia: “Lasciatemi cantare, sono un italiano”.

Sandra Fratticci (24 maggio 2013)
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