Più Culture interroga i candidati alla presidenza del Municipio II, territorio e sede della rivista. Presenta così ai lettori interviste composte da una griglia di domande uguale per tutti.Elena Improta candidata alla presidenza del Mucipio II con la lista civica per Marchini Presidente. Ha interrotto il sodalizio con il PD senza rinnegarlo e reputando questo passaggio “assolutamente naturale.” Assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Sicurezza del Municipio II nel 2006. Attualmente è presidente di un’associazione che lavora per i diritti delle persone con disabilità e le loro famiglie e vicepresidente dell’Anpi di Roma e Lazio “che vuole tenere vivi i valori della resistenza per il rispetto di tutte le minoranze”.– Che lavoro fa?Sono impiegata part time in una società di broker assicurativi. All’impegno nel sociale dedico gran parte del mio tempo.- Quali sono i tre punti principali del suo programma?1. Per i ragazzi: la valorizzazione degli istituti scolastici promuovendo attività culturali e sportive pomeridiane.2. Per gli anziani e le persone con disabilità: la creazione di centri diurni per le categorie fragili e la promozione di esperienze di housing sociale, già sperimentato con successo nel Nord Europa. E’ la coabitazione di più persone con una forma di disagio (anziani, ma anche disabili fisici o psichici) per condividere le spese mediche ma anche per affrontare il problema della solitudine.3. Per il decoro urbano e la tutela del verde pubblico: recupero delle aree degradate del Municipio dando l’opportunità ai cittadini di proporre idee all’Amministrazione, in particolare su: Via Panama; Borghetto Flaminio; Area autodemolitori e campo rom tra la Via Olimpica e il Fiume Aniene; Deposito ATAC di viale Etiopia; Ex cinema Galla e Sidama, Piazza Mancini. Sono inoltre previsti progetti pilota per l’installazione di pannelli fotovoltaici nei condomini e la realizzazione di orti sui terrazzi condominiali.- Qual è la maggiore criticità del Municipio II?Nel Municipio II quartieri serviti si alternano a zone più degradate. Mancano spazi adeguati per i giovani, servono maggiori servizi per anziani e disabili. C’è la necessità di eventi e iniziative che coinvolgano le diverse culture presenti nel municipio, perchè la precedente amministrazione municipale non ha lavorato per l’inclusione sociale e non ha saputo ascoltare le associazioni attive sul territorio.- A proposito di integrazione, come pensa affrontare le problematiche relative a piazza Mancini?Il degrado che oggi caratterizza la piazza si supera con iniziative culturali condivise programmate con un confronto costruttivo con le associazioni del quartiere Flaminio e le comunità straniere che vivono il territorio. La piazza deve essere più fruibile dalla comunità romana attraverso la programmazione di eventi e iniziative in cui diverse culture possano incontrarsi.- Cosa sta facendo per far conoscere il suo programma?Stiamo organizzando iniziative pubbliche insieme ai cittadini. Oggi pomeriggio alle 17,30 ci sarà un incontro con il candidato sindaco Alfio Marchini e le associazioni di donne attive sul territorio, per discutere insieme il programma con particolare attenzione alle questioni femminili. Domenica 18 maggio a Villa Ada incontrerò i cittadini per parlare della tutela del Parco Rabin, il cui vincolo paesaggistico è oggi messo a rischio per decisione del Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma.- Perché ha scelto di candidarsi con la lista civica “per Marchini presidente”?Condivido con il Movimento della Cittadinanza Romana di Alfio Marchini l’idea di un progetto di bene per la collettività che si sostanzia in una politica trasparente orientata ai temi della legalità e della sicurezza sociale. L’amore per il territorio significa prendersi cura del proprio quartiere per far star bene le persone che vi abitano.- Cosa della sua precedente esperienza di assessore influenzerà il suo lavoro nel caso divenga presidente del Municipio II?La mia esperienza di Assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Sicurezza del II Municipio nel 2006 e le attività che svolgono da anni nell’associazionismo, per i diritti dei disabili, delle donne e delle minoranze, mi rendono consapevole delle difficoltà ma anche degli strumenti possibili per la soluzione dei problemi del territorio. (1. Continua)
(8 maggio 2013)
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