In cielo si libravano già due dozzine di aquiloni, come squali di carta in cerca di una preda. Nel giro di un’ora il numero era raddoppiato e il cielo era punteggiato di rosso, blu e giallo. Questa citazione de “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini fotografa lo spettacolo che hanno ammirato coloro che sono intervenuti, sabato 21 settembre, all’ambasciata Pakistana per celebrare l’Eid e il Basant. Sebbene lo scrittore si riferisse alle gare di aquiloni che si svolgono frequentemente in Afghanistan, suo paese di origine, chi conosce quelle zone sa perfettamente che questa tradizione si ritrova anche nei paesi limitrofi come il Pakistan.
Una ricorrenza, quella di sabato che ha anticipato di qualche ora il terribile terremoto che ha colpito il paese della mezzaluna stellata(oltre 300 morti). La giornata di festa ha avuto inizio con il “taglio del nastro” da parte del neo sindaco di Roma Igniazio Marino, che ha raggiunto l’ambasciata in bicicletta. Dopo un discorso di benvenuto è stata l’ambasciatrice Tehmina Janjua ha guidare l’ospite d’onore attraverso le stanze della residenza riservando particolare attenzione alla mostra organizzata nel salone principale, dove sono state esposte le opere di molti artisti Pakistani. Sullo sfondo, un video mostrava agli ospiti, le bellezze naturali e culturali del paese asiatico.
Prima di lasciare l’ambasciata, il sindaco ha anche provato a far volare un aquilone, sotto lo sguardo divertito della folla. La festa è stata vivacizzata da musica dal vivo, rigorosamente in stile pakistano, e prelibatezze cucinate negli stand organizzati nel giardino. Dal biryani al pilaf, piatti ricchi di riso e carne, fino al kulfi, il falooda, il keer ed il rasmalai , dolci tipici della tradizione pakistana. Ad allietare gli ospiti dell’ambasciata non solo piatti speziati e dessert colorati, ma anche vari stand con abiti ricamati a mano, stoffe dai colori brillanti e aquiloni di ogni genere.
Alcuni avevano le bandiere italiana e pakistana disegnate sopra, altri erano di tonalità diverse, e in cielo creavano un grande arcobaleno per la gioia dei tanti bambini . “Quella di oggi- ha spiegato l’ambasciatrice- è una giornata dedicata alla cultura del Pakistan oltre che alla fine del ramadan, avvenuta in agosto. Speriamo che possano partecipare molte persone sia della nostra comunità che italiani così da poter mostrare loro le bellezze del nostro paese.
Ad esempio le stoffe che abbiamo fatto giungere direttamente dal Kashmir o la particolare forma d’arte nata per dipingere i camion che sfrecciano sulle nostre autostrade e che è stata trasferita sugli oggetti più comuni(dalle sedie alle lampade), infine attraverso i tatuaggi tradizionali fatti con inchiostri delebili (hennè) “. Il desiderio dell’ambasciatrice, a fine giornata sembra essere esaudito grazie alla notevole affluenza per l’evento. Un modo per sentirsi a casa per alcuni, un modo per arricchirsi culturalmente per altri. Un modo per provare con tutti e cinque i sensi gli odori, i suoni e i colori del Pakistan.
Adriano Di Blasi
(25 settembre 2013)