La Ministra Kyenge alla Mostra di Venezia: il cinema ci farà volare

La Ministra Cécile Kyenge e Daniele Rosa Direttore Commerciale Gruppo Bayer
La Ministra Cécile Kyenge e Daniele Rosa Direttore Commerciale Gruppo Bayer

Issa, Mindoro, Bassirou, Esther, li conosciamo, li incontriamo ogni giorno nelle classi di italiano L2 della rete scuolemigranti, provenienti da tutto il mondo, in Italia in cerca di lavoro, spesso in fuga da guerre e atrocità, sono loro i protagonisti di La mia classe di Daniele Gaglianone proiettato lunedì 1 settembre alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia per le Giornate degli Autori.

A Venezia le ventiquattrore dedicate a integrazione e diversità prendono il via al mattino, alla presenza della Ministra Cécile Kyenge, con il dibattito organizzato sul tema dello Ius  soli a Ca’ Giustinian dall’Ufficio veneziano del Consiglio d’Europa. L’occasione è la presentazione del documentario 18 Ius Soli di Fred Kuwornu sul diritto di cittadinanza per  i figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia. Si prosegue nel pomeriggio al Lido per il lancio di Italy amore mio di Ettore Pasculli realizzato con il supporto del Gruppo Bayer Italia e con DanceHaus Susanna Beltrami, UCI Cinemas e Nuovo CIB. E’ la storia di Alina, giovane rumena, del suo amore per la danza e dei conflitti che genera, fra culture diverse, la sua volontà di esprimersi liberamente.

La mia classe. Mentre Alina lotta per assecondare la sua passione artistica, ne La mia classe del maestro  Valeriove clas 3 Mastandrea si combatte per imparare l’italiano,  perché la conoscenza della lingua è strumento indispensabile per l’integrazione, gli alunni non sono attori, ma allievi veri scelti tra le migliaia che frequentano i corsi di italiano L2. “Sono sceso dal tir dopo quattro giorni di viaggio nascosto, clandestino, non sapevo dove ero, volevo raccontare la mia esperienza terribile, ma non potevo farlo, non avevo le parole” dice un giovane afghano, “mi sento a casa quando sono a casa, qui nessuno ti parla, non è come in Africa, sulla metropolitana sei circondato da persone, ma restano mute”, ogni allievo racconta con foto la sua storia, e via via lo spettatore  entra in sintonia con la classe, un gruppo eterogeneo dove si ride e si piange.

Valerio Mastandrea e Daniele Gaglianone
Valerio Mastandrea e Daniele Gaglianone

Andare avanti o fermarsi? Si crea una forte empatia con il pubblico, che solidarizza e si diverte, ma a un certo punto qualcosa si rompe, a uno degli allievi scade il permesso di soggiorno, evento temuto da ogni migrante, il rischio è l’espulsione o essere rinchiusi nei famigerati CIE. Realtà e finzione si sovrappongono, regista e troupe entrano in crisi, “non mi sentivo di dire ‘per il tuo bene vai via’. Ci siamo trovati di fronte a una scelta: interrompere il film o cercare di trasmettere il disagio, lo stesso che prova lo spettatore/cittadino davanti a storie del genere. Abbiamo deciso di continuare, ma di metterci la faccia per raccontare una realtà altrimenti inesistente” spiega Daniele Gaglianone. Il film si attorciglia, perde fluidità, ma probabilmente era inevitabile.

Realtà o finzione. La mia classe si apre e si chiude sulla stessa scena, la commistione tra realtà e finzione è talmente riuscita che al dibattito con il regista dal pubblico si alza una voce polemica che chiede conto del compenso dei migranti, confondendo quanto narrato dalla pellicola con la vita quotidiana.

Non bisogna smettere di raccontare storie perché il cinema è anche “un importante strumento per l’integrazione, entra nelle case, nella vita delle famiglie….il cinema ci farà volare” con queste parole ha concluso la sua giornata veneziana la ministra Cécile Kyenge.

Rocco Ricciardelli

(2 settembre 2013)

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