La conferenza “Donne e alimentazione: proposte per un futuro sostenibile” tenutasi presso la sede centrale della FAO di Roma lo scorso 14 novembre ha sottolineato come le donne siano al centro della nutrizione, intesa come cura, e che quindi esse stesse debbano essere ancor più tutelate.
Numerose ed internazionali sono state le voci ascoltate, tra le quali il direttore generale per le politiche agricole del Ministero dell’Agricoltura francese, Catherine Geslain-Lanéelle, che ha ribadito, in apertura, come “investire nell’agricoltura, in particolare in quella familiare sia fondamentale per lo sviluppo. Allo stesso tempo è centrale cambiare l’atteggiamento verso ciò che si mangia tutti i giorni, ritornare ad un’alimentazione sana legata alle stagioni”. Procede nella medesima direzione l’intervento di Hanna Tetteh, ministro degli affari esteri del Ghana “il 70% dei nostri prodotti alimentari sono gestiti dalle donne, migliorare le loro condizioni vuol dire incrementare la produzione e la buona alimentazione. Oggi bisogna fare di più, rendere progetti le belle parole che ci siamo dette sino ad ora”.
Tra queste azioni concrete si colloca il nuovo dossier di Oxfam Zucchero Amaro, dato che“l’aumento della produzione di zucchero significa anche aumento di fame e povertà nei paesi in cui viene coltivato. E’ stato evidenziato come le maggiori aziende del settore alimentare siano implicate in casi di land grabbing, l’accaparramento delle terre che strappa ai piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo terra, ma anche cibo e dignità, ed occorre fermarlo” evidenzia Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia.
Ospite d’onore è la first lady della Repubblica del Mozambico Maria da Luz Guebuza che sottolinea come “anche rispetto alle situazioni più difficili le donne abbiano sempre avuto un orgoglio ed una forza senza pari. La donna si trova a combattere una delle condizioni peggiori della povertà, ovvero la fame”. Si ribadisce inoltre la continua evoluzione del ruolo della donna, in particolare in Africa, anche attraverso la presenza femminile in posizioni di primo piano in ambito politico e decisionale, come all’interno dell’Unione Africana.
Dire “agricoltura al femminile” implica un controllo sull’economia, che passa anche attraverso la possibilità di gestire la propria persona, con l’opportunità, ad esempio, di pianificare le nascite e gestire il proprio corpo. Discorsi inscindibili, la salute e l’economia, che si completano e progrediscono in maniera complementare.
L’intervento di Emma Bonino conduce il discorso all’approdo finale sull’EXPO 2015 di Milano. L’Esposizione universale verterà intorno al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ed il progetto WE-Women for Expo intende dar vita ad un network di donne di tutto il mondo “dato il tema nutrizionale il ruolo preminente della donna mi è sembrato fondamentale.”
Non c’è una soluzione definitiva nel discorso del Ministro degli Affari esteri italiano, ma piuttosto “una molteplicità di strade differenti poiché diverse sono le problematiche che si affrontano. Ognuno ha la sua modalità poiché ciascuno ha il suo modello di vita, l’importante è non chiudersi” aprendosi al confronto e ricercando insieme il punto d’incontro.”
E mentre l’ONU firma l’accordo per l’EXPO 2015 lo slogan scandito nel video di sottofondo è “WE, the future”, ed in virtù di quell’are, siamo, sottinteso, si sottolinea l’esigenza che non ci sia mai più un expo senza femminile, al di là delle tematiche affrontate.
Piera Francesca Mastantuono
(21 novembre 2013)
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