Conosciamoci, dialoghiamo, progettiamo, divertiamoci. Queste sono le quattro parole chiave alla base della campagna INCONTRO, promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il progetto, strutturato nell’ambito del fondo europeo per l’integrazione, mira a coinvolgere ed ascoltare, attraverso le loro associazioni, le 15 principali comunità di migranti non comunitari presenti in Italia. Mercoledì 19 febbraio 2014, è stato il turno dello Sri Lanka. La giornata di lavori si è aperta con una danza tradizionale, magistralmente eseguita da un ballerino e accompagnata dall’incessante tambureggiare di un percussionista. Entrambi erano vestiti con abiti tradizionali e questo ha permesso ancora di più il coinvolgimento dei presenti. “Lui è Shashi” ha esordito Luca Di Sciullo, organizzatore dell’incontro, presentando brevemente il protagonista al termine del ballo: “vive da 10 anni in Italia e fa il pasticciere a Tor Lupara, ma quando può da lezioni di danza ai suoi connazionali e agli italiani che si presentano in palestra. Questa è l’integrazione di cui vorremmo parlare oggi”.
La comunità dello Sri Lanka è meno conosciuta di tante altre, ma i numeri che presenta in Italia sono decisamente rilevanti come ha spiegato Ginevra De Maio, dell’Osservatorio romano sulle migrazioni: ” I primi arrivi in Italia sono degli anni ’70 quando c’è stata la grande crisi petrolifera. Fino a quel momento infatti, si erano recati sopratutto in Inghilterra a causa dell’influenza coloniale. Le motivazioni ancora oggi sono principalmente di tre tipi: economiche, politiche e ambientali”. A conferma di questi dati, dello scorso gennaio, in Italia ci sono 98.679 srilankesi, che rendono questa la tredicesima colletività non comunitaria nel nostro paese. Il 44% sono donne e c’è un 21% di giovani sotto la maggiore età. Il dato che colpisce in particolare è la presenza nel nostro paese, distribuita in modo differente rispetto alle altre colettività: il 54% vive al nord, il 20% al centro e il 25% al sud. Tale scelta è dettata soprattutto dalla volontà degli sri lankesi di avere un clima il più possibile simile a quel del proprio paese. Per quanto riguarda Roma, la presenza si ferma all’11,1% e come conclude la De Maio ” La maggior parte di loro è impiegata regolarmente nel settore dei servizi a privati, circa il 70%”. Oltre ad aver fatto un quadro analitico sulla comunità dello Sri Lanka in Italia, l’incontro è stato utile per presentare al pubblico il nuovo Portale integrazione migranti, un servizio a disposizione delle varie comunità straniere sparse sul nostro territorio.
Prima di passare alla seconda parte del convegno, la giornata di lavori è stata interrotta da un’altra piacevole sorpresa. E’ stato infatti proiettato in sala il trailer del docu-film Il futuro è troppo grande, la storia di due ragazzi di seconda generazione che raccontano la loro vita nella Capitale.
Adriano Di Blasi
(23 febbraio 2014)
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