A fine 2011 le persone soggette a rischio povertà nell’Unione Europea erano nell’ordine dei 100 milioni, nei prossimi dieci anni se ne potrebbero aggiungere altri 10, ecco perché le prossime elezioni europee, per il rinnovo del Parlamento “saranno diverse, la percezione è cambiata anche in un paese storicamente europeista come l’Italia”, dichiara Francesco Petrelli, portavoce del network di Ong Concord, intervenuto la mattina del 5 maggio nell’ambito della campagna “The Europe we want”, occasione di incontro con i candidati al Parlamento europeo nella Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio.
Fino a pochi anni fa, prima della crisi, le maggiori critiche mosse all’Unione erano sul deficit di rappresentanza effettiva, adesso c’è molto altro in gioco, “rischiamo di perdere un decennio di sviluppo ed equità. Da qui l’idea di proporre un nuovo approccio e nuove politiche”, continua Petrelli, fra le cinque proposte negli altrettanti punti di programma anche quelle sul tema delle migrazioni, in particolare nel bacino mediterraneo, “serve uno sforzo per qualificare il dibattito sugli affari criminali, un traffico che produce 32 miliardi di dollari l’anno”, secondo solo allo smercio di droga: “l’Ue può giocare un ruolo fondamentale nell’agenda globale”.
Ciò che vogliono le organizzazioni impegnate nel terzo settore è una “riforma per una nuova cultura dell’accoglienza per i migranti, del rispetto dei diritti umani e del co-sviluppo, abbandonando l’ottica dell’Europa securitaria”. Il quarto dei cinque punti vede il Mediterraneo non più come “frontiera della minaccia per la sicurezza e la stabilità, ma come area delle opportunità”, interviene Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore. Basterà – si fa per dire – “una nuova politica di integrazione e cooperazione coerente con i valori di cui è portatrice”.
Andrebbero rivisti anche i regolamenti di Dublino, avviata la costruzione di corridoi umanitari che consentano ai richiedenti asilo di trovare tutela lungo tutto il percorso, realizzare programmi di protezione umanitaria, ratificare la Convenzione internazionale sulla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, adottare procedure uniformi e multidisciplinari, con un occhio di riguardi per i minori, cui vanno garantiti parità di diritti e messa al riparo da discriminazioni.
L’appello è stato sottoscritto da trentuno candidati appartenenti a diverse aree politiche del nostro paese – anche se con una netta prevalenza di presenze di iscritti alla lista “L’altra Europa con Tsipras”, ben 18. Otto sono del Pd, tre di “Scelta Europea” – alleanza liberaldemocratica – uno a testa per Forza Italia e MoVimento Cinque Stelle.
Gabriele Santoro
(5 maggio 2014)