In un anno 2014 all’insegna dei cambiamenti, anche Corso Polonia non smentisce la tendenza. La dodicesima edizione del Festival della cultura polacca a Roma capita in un anno ricco di storici anniversari, aprendosi non più solo a grandi e piccini, ma anche ai ragazzi. A chi ama il cinema, l’arte contemporanea, la musica rock, quella elettronica… e il free jazz punk polacco. Gli anniversari che la Polonia festeggia sono: – 10 anni nell’Unione Europea – 15 anni nella NATO – ma soprattutto i 25 anni dalle prime elezioni libere e dalla vittoria di Solidarność del 1989 – “quella che segnò l’inizio di profondi cambiamenti avvenuti non soltanto in Polonia, ma in tutta l’Europa centro-orientale”, dice il neo direttore dell’Istituto Polacco a Roma, al suo secondo anno di direzione, Pawel Stasikowski che ha curato il Festival insieme al suo staff. Classe 1969: prima direzione artistica. Che promette bene. “Il pubblico conoscerà quegli aspetti e quelle manifestazioni della cultura, della vita sociale e intellettuale degli anni ’70 e ’80 che hanno dato un inestimabile contributo al cammino della Polonia verso la libertà fino alla data di svolta del 1989, messa a confronto con il nuovo, libero contesto politico. Saranno di scena: il secondo circuito della letteratura clandestina, la musica rock e la controcultura giovanile con artisti che si sono confrontati con gli eventi di quegli anni con il cinema di Andrzej Wajda, l’arte di Mirosław Bałka, la musica di Leszek Możdżer, i personaggi di spicco dell’arte contemporanea, attraverso documentari, mostre e incontri. Infine la capitale Varsavia, una città che proprio per la sua storia, si presta come nessun’altra a fungere da particolare laboratorio di libertà“. Il Festival s’inaugura il 26 maggio, alle ore 19 presso la sede dell’Istituto Polacco, a Palazzo Blumenstihl, in via Vittoria Colonna 1 (ingresso libero), con l’inaugurazione di una mostra e tavola rotonda dedicate all’editoria clandestina indipendente nella Polonia comunista – Bibuła. Pensiero fuori censura. “Una ricreazione di quelle che furono le tipografie clandestine degli anni ’80 e i centri di incontro di intellettuali, scrittori e artisti dell’opposizione democratica polacca. Autentiche fucine del pensiero libero dalla censura. All’incontro saranno presenti alcuni protagonisti e testimoni del cosiddetto “secondo circuito” editoriale: Giovanna Alberta Campitelli (storica dell’arte), Francesco M. Cataluccio (giornalista e scrittore), Konstanty Gebert (traduttore e giornalista di Gazeta Wyborcza), Jerzy Kandziora (storico della letteratura), Tadeusz Konopka (giornalista dell’Agenzia ANSA), Andrzej Mietkowski (traduttore e giornalista di Polskie Radio), Maria Pałasińska (pittrice, grafica e fotografa), Barbara Toruńczyk (storica della letteratura e saggista)”.In occasione dell’uscita italiana del film Wałęsa. L’uomo della speranza di Andrzej Wajda – prima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia 2013, nei cinema dal 6 giugno 2014 – e in esclusiva per Corso Polonia, verrà proiettata, non solo l’anteprima nazionale, ma anche intera trilogia di Wajda con L’Uomo di marmo e L’Uomo di ferro in copie restaurate digitalmente. Sono tre gli appuntamenti con il cinema di Wajda previsti al Nuovo Cinema Aquila, (via L’Aquila 66): il 6 giugno alle ore 20.30 (ingresso libero) con la proiezione speciale del film Wałęsa. L’uomo della speranza (Polonia, 2013, 127’, versione italiana), cui seguirà l’incontro con l’attore protagonista Robert Więckiewicz; l’8 giugno alle ore 16.00 (biglietto 3 €) – L’Uomo di marmo (Polonia, 1976, v.o.sott.it) e alle ore 18.30 (biglietto 3 €) – L’Uomo di ferro (Polonia, 1981, v.o.sott.it), Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1981. Il 28 maggio, alle ore 20.30, all’Auditorium del Goethe-Institut in Via Savoia 15 (ingresso libero), concerto jazz per pianoforte di Leszek Możdżer (n. 1971) – pianista, compositore e produttore polacco presente sui palchi più ambiti del mondo. “Con Leszek Możdżer, originario di Danzica, partono dalla Polonia una serie di iniziative che ricordano e festeggiano gli eventi del 1989 e che in autunno confluiranno in un altro anniversario, il 25° dall’abbattimento del Muro di Berlino. Artista poliedrico, Możdżer esplora vari generi musicali, unendo la tradizione al virtuosismo. Da giovanissimo è entrato nel mondo del free jazz, dell’improvvisazione, della musica d’avanguardia, facendo parte del leggendario complesso Miłość, che ha segnato la scena musicale polacca alla fine degli anni ’80 e negli anni ’90, rimanendo comunque fortemente ancorato alla musica classica. La esegue regolarmente in concerto, dialogando con i grandi autori del passato e reinterpretando le loro composizioni. Lo spirito libero dell’artista, che non si lascia incasellare, si traduce nell’imprevedibile percorso del concerto in cui la musica di Możdżer incontra quella di Krzysztof Komeda, Fryderyk Chopin e Johann Sebastian Bach”.Il 29 maggio, alle ore 19, alla Fondazione Pastificio Cerere, via degli Ausoni 7 (ingresso libero) si inaugura la mostra di arte contemporanea The Dream of Warsaw a cura di Gabi Scardi, primo appuntamento del progetto In Polonia, cioè dove? – un ciclo di mostre dedicato all’approfondimento della scena artistica contemporanea polacca. “Il titolo The Dream of Warsaw richiama un’omonima canzone di Czesław Niemen, ma anche un film di Artur Żmijewski (del 2005) presente nella mostra, e lascia intuire il tema centrale del progetto: una riflessione sulla città di Varsavia e sulle sue trasformazioni. L’esposizione presenta opere di dieci artisti polacchi – Mirosław Bałka, Janicka & Wilczyk, Agnieszka Kalinowska, Paulina Ołowska, Aleksandra Polisiewicz, Katarzyna Przezwańska, Konrad Pustoła, Joanna Rajkowska, Aleksandra Wasilkowska e Artur Żmijewski – i cui lavori esplorano la realtà visibile o celata di Varsavia: una città che si presenta oggi complessa, frammentaria, diversificata, contraddittoria, ma anche carica di uno straordinario potenziale di trasformazione. Il progetto è accompagnato da un programma di incontri che si svolgeranno al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma per approfondire i temi affrontati nella mostra: 10 giugno, alle ore 18.30 – Shadow Architecture. Arte e spazi informali di Varsavia con Aleksandra Wasilkowska, architetto, e 17 giugno, alle ore 18.30 – A Tour of the Monuments in Warsaw con Sebastian Cichocki, curatore del Museo d’Arte Moderna di Varsavia. L’appuntamento dedicato al pubblico più piccolo – il Corso Bambini – sarà il 31 maggio dalle ore 15 e il 1 giugno dalle ore 11, alla Casina di Raffaello a Villa Borghese (l’ingresso è libero ma è necessaria la prenotazione). I bambini sono invitati a festeggiare insieme la loro Festa Internazionale con laboratori di costruzioni e animazioni teatrali, a cura dell’Associazione Lagattaturchina, “dedicati alla città di Varsavia – alla sua storia nelle fiabe e al suo futuro nell’immaginario dei bambini”. Prenotazioni dei laboratori al telefono (06.06.08) o sul posto. Il 6 giugno, dalle ore 17, a ospitare artisti polacchi sarà il Match&Fuse EcoFestival al Parco delle Energie (Ex Snia), via Prenestina 173 (ingresso libero). In scena: “Natalia Zamilska – recente scoperta della scena elettronica polacca, porta a Roma musica che spazia fra techno, elettronica, noise e new world, e i Merkabah – freschi vincitori del concorso Match&Fuse svoltosi in Polonia, che portano un’eccellente fusione di post-hardcore e free jazz”. Il 7 giugno, dalle ore 21, al Circolo degli Artisti, via Casilina Vecchia 42 (ingresso 5 €) si terrà l’evento clou del Corso Polonia – il freedom party #PolskaFree25 in occasione del 25˚ anniversario delle prime elezioni libere e della vittoria di Solidarność in Polonia nel 1989, organizzato con il Circolo degli Artisti in occasione dei suoi “25 Anni Suonati”. Un ricco programma multimediale: dj set di Rafał Grobel e Polish Record Label Showcase (presentazione di oltre 20 etichette discografiche indipendenti presenti al Record Store Day Warsaw); concerti live rock dei gruppi polacchi Uda e Variété; Screamadelica dj set con Fabio Luzietti, Skalibur e Nicola di FSNCPS; documentari musicali sul rock polacco di Leszek Gnoiński e Wojtek Słota tra cui il Beats of Freedom (Polonia, 2010, v.o.sott.it); expo di fotografie d’archivio del Festival di Musica Rock di Jarocin Liberi in un paese oppresso; Contest Jarocin 2014 con in palio accrediti e biglietti aerei per partecipare al Festival di Jarocin 2014 in Polonia dal 18 al 20 luglio. Chiude il Festival l’8 giugno, al Nuovo Cinema Aquila, alle ore 20.30 un brindisi ai 25 anni della Polonia libera e alle 21.30 la proiezione speciale del film Tutto ciò che amo di Jacek Borcuch (Polonia, 2009, v.o.sott.it) alla presenza dell’attrice protagonista Katarzyna Herman. “La trama del film è collocata in un periodo che va dalla primavera 1981 in cui il movimento Solidarność si espande in tutta la Polonia, fino all’inverno dello stesso anno in cui, il 13 dicembre viene introdotta la legge marziale. Con questo breve ma intenso periodo si scontrano e confrontano i membri di un’affiatata punk-rock band dal nome Wszystko co kocham (Tutto ciò che amo). Il regista Jacek Borcuch, con grande maestria, mostra una realtà in cui tutto sembra essere vissuto per la prima volta: il primo amore, la prima ribellione, la prima delusione. Ma in primo piano, più di ogni altra cosa, troviamo la musica che nella Polonia degli anni ’80 era divenuta sinonimo di ribellione contro il sistema. Il film Tutto ciò che amo è un omaggio alla controcultura polacca”.
aL R. Roma 26 maggio 2014