“Vogliamo l’uguaglianza, la cittadinanza!”. Questo l’urlo che si è alzato dalla piazza del Pantheon, lo scorso 2 giugno, dove alcune persone si sono date appuntamento per il flash mob organizzato dall’OIM(organizzazione internazionale per le migrazioni) e dal Comitato 3 Ottobre. Molti di loro sono genitori, preoccupati per il futuro dei figli, altri sono membri di associazioni umanitarie, tutti con un obiettivo comune. “Oggi – spiega Flavio Di Giacomo, portavoce dell’OIM in Italia – vogliamo chiedere a gran voce alle autorità italiane di velocizzare il processo per dare la cittadinanza ai bambini nati in questo paese, in modo che non debbano aspettare il compimento dei 18 anni. Non vogliamo spingere per la modifica di una situazione attuale, ma fotografare l’immagine di un Italia che già esiste affinchè la politica dia una risposta concreta. Questi ragazzi studiano e vivono in quello che è a tutti gli effetti il loro paese e un domani saranno la principale risorsa di crescita per l’Italia e per l’Europa”.
Della stessa opinione è anche Tareke Brhane, del Comitato 3 Ottobre:” Siamo qui per ricordare che oggi è un giorno importante non solo per i cittadini della Repubblica italiana, ma anche per tutti i ragazzi e le ragazze che sono nati qui e che ancora non hanno ottenuto questo diritto fondamentale. Non si può parlare di immigrazione solo quando ci sono grandi tragedie, ma bisogna farlo anche in situazioni normali come quella di oggi”. Alcuni dei ragazzi di cui parla Tareke sono in piazza, e, scoccate le 11:30, seguono le istruzioni dell’organizzazione che fa posizionare tutti i partecipanti davanti l’entrata del grande tempio. Sono vestiti di bianco, il colore della pace, perchè vogliono mandare un messaggio chiaro, diretto, ma anche non violento, per dimostrare ancora una volta le loro ragioni.
Al segnale prescelto alzano tutti insieme un foglio bianco attirando lo sguardo delle centinaia di turisti che visitano ogni giorno il centro storico, e dopo qualche secondo di silenzio urlano lo slogan della campagna “Vogliamo l’uguaglianza, la cittadinanza!”. Tra le tante voci della protesta c’è anche quella di Marco, un ragazzo italiano di 14 anni che ha deciso di aderire al flash mob:” Credo sia un dovere di tutti quello di combattere per i diritti di altre persone. Nella mia classe ci sono alcuni ragazzi nati e cresciuti in Italia, che del loro paese d’origine hanno solo il colore della pelle, eppure ancora oggi non si vedono riconosciuto il diritto di essere italiani”. Durante tutta la manifestazione non ci sono stati problemi o interruzioni se non il passaggio delle frecce tricolori che hanno rilasciato il fumo bianco rosso e verde proprio sulla piazza del Pantheon. Un buon auspicio per il futuro delle centinaia di ragazzi e ragazze in attesa.
Adriano Di Blasi
(4 giugno 2014)
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