Lungo una strada colorata di graffiti si trova Strike, uno spazio sociale autogestito. In una sala, che rivive di notte al suono dei concerti, c’è una scala di ferro: in cima trovano spazio gli uffici, la redazione e la sala di registrazione dell’agenzia radiofonica indipendente AMISNnet. “È un progetto nato nel 1998, da alcuni fuoriusciti di Radio Città Futura. L’obiettivo è sempre stato quello di fare un giornalismo sociale”, spiega il direttore Andrea Cocco.
“Portiamo avanti anche un’attività di sostegno alla libertà d’’informazione supportando la nascita di emittenti radiofoniche in FM in Tunisia, Giordania, Palestina, Congo. La scelta delle realtà non è mai causale e al centro c’è sempre il concetto di comunità”. L’edificio che, fino a quindici anni fa, era un deposito di giornali, oggi ospita la produzione di programmi di approfondimento settimanale, distribuiti gratuitamente a una rete di circa 15 radio comunitarie e locali italiane.
Il palinsesto prevede quattro appuntamenti: ogni lunedì Giulio Caperdoni con Eclettica produce un flusso ininterrotto di parole, musica e spezzoni di film, mentre il giovedì per Note d’Oriente Laura Lucarelli e Francesco Tomassi selezionano musicisti e cantanti mediorientali. Marzia Coronati, che lavora per l’agenzia da 9 anni, invece si occupa di Terranave: percorsi sostenibili tra strade alternative, disponibile on line ogni martedì. “Potrei riassumere la trasmissione in tre parole: ambiente, educazione e sostenibilità”, dice.

Da tre anni ha lasciato nelle mani di Marco Stefanelli la produzione di Passpartù, che approfondisce temi connessi alle migrazioni e alle minoranze. “L’idea è nata dopo aver lavorato per un reportage sull’occupazione in Via di Bravetta. C’erano tanti migranti. Come nome ho scelto Passpartù perché mi dava l’idea di una chiave per entrare nella società”, spiega Marzia. Le puntate si possono ascoltare ogni venerdì sul sito di AMISnet e, da questa settimana, anche dalla sezione appuntamenti di Piuculture. “In un certo senso facciamo politica, per gli argomenti che trattiamo e per il modo in cui ne parliamo. Ma non è un programma fatto solo di critiche, cerchiamo di proporre soluzioni guardando agli altri paesi europei. Ad esempio, mettiamo a confronto il sistema d’asilo italiano, svedese, tedesco”, conclude Marco.

Ma AMISnet, oltre agli interventi di sostegno per le radio e alle puntate settimanali, produce anche degli audiodocumentari. L’ultimo, Questo mare è di Piombo, rientra nel progetto multimediale Across The Sea, a cui hanno lavorato reporter di vari paesi. Indaga i passaggi dal Sud al Nord del mondo attraverso il mare: è un insieme di racconti di frontiera e a parlare sono le voci del Mediterraneo. Il documentario è stato presentato a Ferrara in occasione del Festival di Internazionale e ha ricevuto la nomination come migliore opera radiofonica d’attualità al Prix Europa 2014 di Berlino.
In futuro i redattori si augurano di allargare ulteriormente l’orizzonte del loro lavoro. Ci sono già in cantiere dei laboratori da realizzare nelle scuole lavorando sugli stereotipi e un progetto che vede impegnati attivamente migranti e richiedenti asilo nella costruzione delle puntate di Passpartù, per raccontare sempre meglio partenze, arrivi e permanenze ascoltando la voce e le idee di chi lascia un paese e fatica a trovarne un altro.
Rosy D’Elia
(15 ottobre 2014)
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