Aggiornamento per partenze estive e multiculturali. E’ finalmente alle porte l’inizio di un viaggio speciale, quello del progetto Clandestine Integration. Con una barca a vela costeggeranno il Mediterraneo passando per Spagna, Africa del Nord ed Italia dal 12 giugno fino ad Agosto.
L’avventura sarebbe dovuta iniziare con Iolanda, ma ragioni organizzative hanno imposto un cambio di mezzo. “Ed abbiamo dato il benvenuto a Pacchia” racconta Maria Vittoria Pericu, una delle organizzatrici dell’iniziativa. Gli ex proprietari di Pacchia hanno parlato della sua storia sul sito di Clandestine integration così “quando con Franco ho letto della vostra idea di un Mediterraneo al contrario ho sentito che il senso del lasciare la nostra barca non poteva che essere quell’aprirsi agli altri , incontrarli e accoglierli, insomma era giusto così […] Io e Laura salutavamo i due ragazzi che si allontanavano e Pacchia con loro” verso una nuova sorprendente avventura
Prosegue Maria Vittoria “raggiungere l’obiettivo prefissato di 10.600 euro non è stato facile ma grazie al crowdfounding su www.produzionedalbasso.com ci siamo riusciti.” Comporre l’equipaggio è stata un’altra impresa “abbiamo ricevuto circa 200 domande e la selezione è stata fatta valutando molteplici fattori, dalla difficoltà di un viaggio in mare, alla convivenza in qualche modo obbligatoria, sino alle professionalità necessarie”. Ogni 15 giorni l’equipaggio composto di 4-5 persone cambierà. Sono state tutte scelte, ad eccezione di due che saranno di provenienza algerina, unico paese nel quale il bando è ancora aperto.
Il viaggio sarà raccolto in un libro che conterrà gli articoli dei blogger, i lavori degli artisti coinvolti, e la documentazione degli antropologi. “Il capitano, in veste di mediatore culturale, avrà il difficile compito di far coesistere storie e situazioni diverse sulla barca, nella consapevolezza che per un tempo lungo non sia possibile scendere ed andare via!” Molteplici le nazionalità da imbarcare “un polacco, una spagnola, tre italiani, un egiziano, un’eritrea, una tunisina e due algerini”. Il fine di questo progetto è la convivenza, si tratta di un esperimento e per realizzarlo si passa anche attraverso l’arte. Gli antropologi invece avrannoil compito di delineare un quadro scientifico del processo d’integrazione che auspicabilmente sarà in corso.
Iolanda era entrata nell’immaginario collettivo di chi questo progetto lo sosteneva “nel mio paese, in Sardegna, mi chiedevano come stesse Iolanda! Il cambiamento verso Pacchia è stato accompagnato anche da un’importante novità, lo scalo ad Agosto in Sardegna a Cabras”, una sorta di “tappa domestica” dato che il gruppo promotore proviene in gran parte dalla Sardegna.
Le date del viaggio son prestabilite ma in gran parte dipenderanno, come i lupi di mare ben sanno, dalla rosa dei venti. Si riscopriranno senz’altro le tempistiche naturali e forse più umane. Si attende dunque il racconto dell’equipaggio, di persone come Takoua Beh Mohammed, da Tunisi a Mazzara del Vallo, che con il disegno tratteggerà i contorni di questo viaggio. A scriverne sarà, anche, Rita Nieddu, sarda di Nule perchè il Mediterraneo evoca “evoca i passi del solitario moro Bolìn, arrivato dal mare, a Nule, che si innamora perdutamente di Milena, tessitrice nulese, mentre l’osserva tessere una coperta bianca e nera: in cambio del suo amore, le rivelerà poi il segreto di come ottenere l’arcobaleno sulla lana bianca, usando le erbe e le piante: da questo dono d’amore nasce il multicolore tappeto nulese”. Per un Mediterrano finalmente d’incontri.
Piera Francesca Mastantuono
(4 giugno 2015)
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