Roma capitale d’Italia per solidarietà. La Roma di cui parliamo è la squadra di calcio capitanata da Totti e l’azione che oggi la pone prima in classifica su tutte le compagini calcistiche nostrane è quella a favore dei rifugiati. Un’azione che coinvolgerà anche la squadra calcistica Liberi Nantes, che milita nella categoria più bassa del calcio italiano, ma che ha uno degli obiettivi più alti: dare ai rifugiati in Italia un modo per divertirsi e magari creare relazioni.
In Europa già altre squadre di calcio hanno iniziato a muoversi come ha fatto la as Roma: il Porto devolve un euro dai biglietti incassati nella prima partita di Coppa Campioni, il Bayern di Monaco oltre ad aprire un campo di allenamento ai rifugiati, stanzierà 1 milione di euro. La stessa cifra sembra voglia donarla il Real Madrid.
Ma la AS Roma, secondo il presidente americano James Pallotta, ha un’idea più importante: creare una piattaforma unica. “Ci complimentiamo moltissimo con tutti i club – dice Pallotta – che hanno già prodotto degli sforzi per la causa. Il nostro approccio è tuttavia un po’ differente, in quanto vogliamo creare una piattaforma per riunire l’intera comunità del calcio sotto la bandiera di Football Cares: crediamo che tutti insieme possiamo ottenere molto di più di quanto ognuno di noi potrebbe fare individualmente. La cultura di questo sport si fonda sulla rivalità, ma ora abbiamo una grande opportunità globale nel calcio per unirci ed avere un impatto veramente importante”.
Non solo piattaforme però. La Roma si è impegnata a fare una iniziale donazione di 575.000 euro per supportare il lancio di Football Cares. Gli organi ufficiali della Roma sono puntuali e concreti: la donazione si compone di 250.000 euro da parte della Roma stessa, di 75.000 euro da parte degli investitori del club e da una personale donazione di 250.000 euro del presidente giallorosso James Pallotta. I beneficiari al momento saranno UNHCR, Save The Children, International Rescue Committee e la Croce Rossa.
Football Cares raccoglierà fondi per le organizzazioni umanitarie sia attraverso una pagina per le donazioni dove potranno aderire club, tifosi e aziende, sia attraverso un sito di aste benefiche. Nella partita Frosinone-Roma i giocatori giallorossi sono scesi in campo con le magliette col logo Football Cares.
La foto di Alan Kurdi, il bambino di tre anni ritrovato senza vita su una spiaggia della Turchia, che ha fatto il giro del mondo, ha avuto il “triste potere” di smuovere globalmente le coscienze. Così anche in casa As Roma si è impressa un’accelerazione alle attività, già da tempo iniziate, a favore dei rifugiati. Ce lo conferma Alberto Urbinati vicepresidente di Liberi Nantes “Da tempo il dialogo con la Roma è molto frequente e proficuo. La prossima iniziativa di rilievo a sostegno delle nostre attività dovrebbe essere una partita con le vecchie glorie della Roma, ad ottobre”
Liberi Nantes è l’associazione dilettantistica che al motto di “Free to play”, liberi di giocare, garantisce l’accesso allo sport ai ragazzi rifugiati e richiedenti asilo. La squadra di calcio è patrocinata dall’Agenzia dell’Onu per i Rifugiati e fu proprio la presidente della Camera Laura Boldrini, all’epoca portavoce dell’Unhcr, a inaugurare cinque anni fa quest’avventura. I giovani atleti si allenano al campo XXV Aprile, nel quartiere di Pietralata a Roma. E ogni domenica affrontano le altre squadre del campionato di terza categoria.
“Già da questa primavera abbiamo iniziato a parlare con Baldissoni, il direttore generale”- afferma Urbinati “perché la AS Roma, che si muove da anni nel campo del sociale attraverso la fondazione Roma Cares, aveva un faro puntato su di noi già da tempo”.
“Ogni anno facciamo la squadra di calcio da zero, con i nuovi rifugiati. Si pensi che ora per iniziare il solito campionato di terza categoria abbiamo 200 richieste. Rifugiati che provengono da circa 80 centri di Roma e provincia”. Calcolando che si gioca in 11 e che una rosa completa può essere composta da 20-25 giocatori in media “molti saranno esclusi, a seguito di una selezione”. Liberi Nantes darà però la possibilità a chi non è tra i ragazzi della squadra di poter giocare il sabato al campo XXV aprile, formando un “Open team”.
Anche Urbinati come la AS Roma va sul concreto e ci dice a cosa servirebbero i fondi che la Roma potrebbe raccogliere dalle iniziative future per dedicarle a loro. “Per l’iscrizione al campionato ci vogliono ogni anno 1500 euro, abbiamo corsi di italiano gratuito per stranieri, due volte al mese facciamo delle escursioni in città o fuori con loro”. Tutti grandi e piccoli costi “come quello per la sistemazione del campo di Pietralata dove, si spera ad ottobre arriveranno i Roma Legends, gli ex calciatori della Roma”. Insomma la stagione calcistica è iniziata e sembra avere già molti primi classificati, molti vincitori, prima di tutti i rifugiati.
Fabio Bellumore(14 settembre 2015)