Domenica 8 novembre gran parte della comunità thailandese di religione buddhista proveniente da Roma e da altre città italiane si è riunita nel grande tempio Santacittarama – che vuol dire Giardino del cuore, tempio sereno – in Località Brulla, a Poggio Nativo nei pressi di Rieti, per celebrare due eventi molto importanti e strettamente connessi.
A livello religioso si è celebrata la festa di Kathina, ovvero la donazione da parte di fedeli e laici delle nuove vesti per i monaci. Nel Buddhismo Therawada, a cui fa riferimento l’ordine monastico del tempio, tale celebrazione ricorre al termine dei tre mesi di ritiro durante i monsoni, per sostituire le vecchie vesti logorate dalla lunga meditazione e dalle piogge intense.La festa è stata anche l’occasione per inaugurare i lavori per la costruzione del nuovo grande tempio, con il permesso giunto dal comune dopo diciotto anni di esistenza di questo luogo di culto e di preghiera sotto il tendone a fianco degli appartamenti.
Per questa importante coincidenza sono arrivati dalla Thailandia alcuni monaci e sono giunti fedeli thailandesi, cingalesi e italiani da varie città, come Milano e Napoli, per offrire cibo, denaro, e pregare insieme. Monaci e fedeli, in segno di comunione spirituale, hanno riempito una grande cassa di legno con oggetti dal forte valore religioso o affettivo e pietre su cui ognuno ha scritto il proprio nome. La cassa è stata interrata nel luogo in cui sorgerà il tempio, per divenire parte simbolica delle fondamenta.
È stata una giornata lunga e intensa, accompagnata dai cibi offerti ai monaci dai fedeli disposti in circolo intorno all’abitazione del tempio. Toccante il gesto di una donna che, in video-chiamata, ha fatto assistere in diretta la sua anziana madre in Thailandia all’intera preghiera dei monaci e al loro discorso.
Al momento dei saluti sono stati donati calendari e libri, e non c’è conclusione migliore di una frase scritta sul calendario Forest Sangha…
Anche se siamo in molti, ciò non significa che non debba esserci armonia. Un millepiedi ha molte zampe, ma camminare non gli è difficile perché ha un suo assetto, un suo ritmo. Anche la nostra pratica è così.
Stefano Romano(11 novembre 2015)