In via Otranto 30, all’angolo con via Famagosta, si trova Sherazade, il centro estetico di Siham El Faragui, che da dodici anni è un punto di riferimento per la cura del corpo nel quartiere, specializzato in halawa, depilazione araba, depilazione con filo, pulizia del viso con razul e massaggio all’olio d’Argan.
Le pareti sono tappezzate di mattonelle marocchine dai colori sgargianti, le stesse che si trovano nei “riad” di Marrakesh. Sulla destra una sura coranica tiene lontano il malocchio. In un angolo, in un armadietto a vetri sono esposti acqua di rosa, candele con la mano di Fatima, oli e guanti da scrub. Anche i rubinetti dorati richiamano lo stile delle case magrebine e la musica araba subito trasporta lontano dalle preoccupazioni, da Roma. Questo è quello che Siham si propone di fare. Più che un’estetista è una vera guru del benessere, il suo obiettivo è quello di “guarire” le persone, di liberarle da quanto le appesantisce, e lo fa con professionalità, sfruttando i metodi antichi della tradizione del suo paese.
Il caramello di zucchero, limone e acqua che prepara a casa e che riscalda su un fornelletto per la cera ha la capacità di dare lucentezza alla pelle ed è anche ecologico, si può mangiare. La depilazione con il filo ha la capacità di agire alla radice. In Marocco la cura della bellezza femminile è molto importante: tutto ciò che di naturale si ha in casa può essere riutilizzato per il corpo. Con fave e acqua di rosa, per esempio, si può fare il gommage per il peeling.
Siham questa passione ce l’ha da quando era piccola. Adorava intrufolarsi nelle riunioni di donne quando raccontavano i loro segreti e si scambiavano rimedi per la caduta dei capelli, per il dolore al nervo sciatico, per la circolazione, ma la madre glielo impediva.
La domenica però si recava all’hammam dalle dieci alle cinque e tra giochi e spruzzi ascoltava ammirata quello che le donne dicevano. Aveva ben chiaro che voleva diventare come sua nonna, ricercata da tutte le giovani della zona per i suoi consigli.
La sua passione è cresciuta negli anni. Sua madre voleva che studiasse, ma Siham ha deciso di partire giovanissima per la Svizzera e poi per l’Italia, dove ha preso il diploma da estetista.
All’inizio era solo una dipendente e i suoi tentativi di innovare cercando di introdurre la cera araba ricevevano risposte negative. I tempi non erano ancora maturi.
“Nel ’99 mi prendevano per matta”– dice – “e solo dopo l’uscita del film Caramel la curiosità è cresciuta. Ho deciso di mettermi in proprio per inseguire il mio sogno, superando l’iniziale scetticismo di mia suocera e mio marito”.
I clienti sono di tutti i tipi, sesso, età, anche molti turisti. “Il rapporto con la clientela – precisa – è prioritario, non mi faccio pubblicità, le persone arrivano con il passaparola e poi ci sono i connazionali che vengono per sentirsi a casa”.
Nel 2002 quando ha aperto, il centro era in via Bu Meliana, aveva una sola cabina e lavorava da sola. Poi piano piano l’attività si è sviluppata e nel 2012 si è spostato nella sede attuale. Il rapporto familiare instaurato con i clienti ha fatto sì che, quando si è trasferita, molti l’hanno seguita e così adesso si trova a fare trattamenti e a dare consigli anche a ragazze che venivano da piccole ad accompagnare la mamma.
Oggi Siham ha ancora un sogno nel cassetto: aprire un hammam. Leggi anche:TÈ A MARRAKESH: ALLA SCOPERTA DEL MAROCCO CON L’ASSOCIAZIONE CULTURALE INCONTRANDOMAROCCO IN FESTA NEL CUORE DI ROMA