Nel pomeriggio del 26 maggio all’istituto comprensivo di via Volsinio, a Roma, si è tenuto il convegno ragazzi modello o gioventù bruciata? Il ruolo della famiglia e della scuola nel passaggio verso l’età adulta.
Massimo Ammaniti, professore di psicopatologia generale e dell’età evolutiva all’Università Sapienza di Roma, chiarisce l’evoluzione della famiglia in rapporto alle regole ed alle difficoltà legate all’età, sia degli adolescenti che degli adulti: “nelle scorse generazioni c’erano più regole, inoltre è un fatto che ormai si diventa genitori in età matura. Ciò comporta che, quando il figlio è adolescente, il genitore vive una crisi legata all’età. Da questo scaturiscono incomprensioni e attriti tra generazioni molto distanti. Viceversa un’altra difficoltà si verifica quando i genitori sono troppo amici dei figli: si crea un’alleanza a discapito della scuola che diventa estremamente severa ed ingiusta. C’è poi da sottolineare che, nell’adolescenza si migra dal nucleo famigliare al mondo esterno. Per aiutare questa fase di passaggio, un genitore dovrebbe trovare la giusta distanza: trasmettendo valori, passioni da coltivare e fornendo dei punti fermi.”
Pietro Rocca, comandante dei carabinieri, ha testimoniato quanto siano gli adolescenti del ceto medio-alto ad essere esposti all’uso e allo spaccio di droga, tali atteggiamenti sono indotti spesso da desideri ed incoscienza tipici della loro età. “I motivi di tali comportamenti sono la voglia di un’autonomia anche economica, e la mancanza di conoscenza: spesso i giovani non sono informati sulle conseguenze penali di tali atti”.
Riccardo Lancellotti, dirigente tecnico MIUR – USR Lazio, continua il ragionamento sul modello familiare del presente. “È un dato oggettivo che le famiglie sono meno numerose, ciò rende i figli quello che gli adulti non sono riusciti a diventare. Si è passati dal tu devi al tu mi deludi; in questo modello la felicità diventa un diritto a discapito del giusto valore rappresentato dalla ricerca della felicità.
Sull’importanza del ruolo di internet sugli adolescenti è intervenuta Marida Lombardo Pijola, giornalista e scrittrice “i giovani oggi, attingono informazioni dal web ma queste sono prive di valori. L’adolescente non trova la passione per la vita e per quello che svolge quotidianamente. Questo svuotamento porta il ragazzo a crearsi un’identità virtuale spesso differente da quella reale per essere accettato dal gruppo; il rischio è che non si distingue il bene dal male. Intervenire nell’infanzia e nella prima adolescenza trasmettendo loro valori, passioni da coltivare e obiettivi da raggiungere può evitare comportamenti sbagliati e devianti.”
Annamaria Casale, psicoterapeuta, pone in evidenza il ruolo dei genitori mettendo in luce delle regole da seguire per educare e sostenere i ragazzi. “il padre e la madre devono essere presenti ma non opprimenti. È importante sostenere i figli con regole spiegate; bisogna far capire i limiti, i pericoli, ma anche le loro potenzialità.”
Dalla conferenza è emerso un quadro degli problematico degli adolescenti, pur in un territorio privilegiato come quello del Municipio II. Infatti l’assenza di un’alleanza tra famiglia e scuola, il mancato dialogo tra generazioni molto diverse, essere troppo permissivi a discapito dell’educazione fatta di regole, valori e principi, sono diventati i veri ostacoli per rendere un’età difficile come l’adolescenza meno a rischio per loro e per la comunità che li circonda.
Marzia Castiglione Humani
(31/maggio/2015)
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