Incontrare un rifugiato, ascoltare la sua storia, fargli delle domande. Ed entrare in empatia con lui al punto da riuscire a scriverne. I concorsi letterari del Centro Astalli partono così: dai racconti. Quelli dei ragazzi delle scuole medie e superiori, certo, ma soprattutto da quelli di chi le storie le ha vissute e vuole farle conoscere. Un trasferimento di energia e parole che funziona da tempo e che ha visto le rispettive giurie riunirsi il 20 luglio per il primo incontro prima della pausa estiva.
Sono due concorsi che valgono, La scrittura non va in esilio e Scriviamo a colori, il primo giunto alla sua decima edizione e il secondo un po’ più giovane – ma promettente – con due anni di vita alle spalle. Si scrive, si partecipa, si viene giudicati, si vincono libri. Un modo per promuovere la cultura, certamente, e per incoraggiare alla lettura e alla produzione scritta su un tema importante (e sensibile) come quello dei rifugiati.
Duecento racconti arrivati dalle scuole superiori, oltre sessanta dalle medie. La scrematura permetterà alle giurie di scegliere i dieci racconti più belli per il primo concorso e i tre migliori per il secondo. I criteri? Semplici ma efficaci: la conoscenza del tema, l’idea chiave alla base del racconto, il suo senso logico, l’uso della corretta terminologia, la capacità di scrittura, il coinvolgimento emotivo e – soprattutto – l’originalità. Troppo per dei ragazzi così giovani? No, se si pensa che le scuole che partecipano al concorso – quest’anno anche fuori dal circuito romano – hanno avuto modo di sperimentare la conoscenza di un rifugiato in prima persona, grazie al programma della Fondazione Astalli Finestre. Un programma orientato alla conoscenza dell’altro, proprio come Incontri, con focus sul dialogo interreligioso, e altrettanto apprezzato dalle scuole. Due strumenti essenziali per toccare con mano una realtà così distante e – soprattutto – spesso travisata come quella dei migranti.
“I progetti sono nati dopo l’11 settembre, a seguito di un rumore mediatico che non restituiva verità e onore ai rifugiati e che mostrava molta confusione in ambito religioso” raccontano dal Centro Astalli. E sono serviti, al punto che il racconto vincitore dello scorso anno, Ho freddo, è stato in grado di raccontare in prima persona le vicende dei migranti morti in mare l’8 febbraio 2015, quando la Marina Militare ha imbarcato 105 migranti diretti a Lampedusa. Un risultato che ha restituito ai lettori la grande sensibilità dell’autore Jacopo Maria Genovese e, al pubblico, l’innegabile successo dell’iniziativa.
A settembre nuovi racconti saranno scelti per essere premiati in una serata da sempre organizzata come un grande evento culturale. Il primo classificato de La scrittura non va in esilio vedrà il suo racconto trasformato in una graphic novel, mentre il vincitore di Scriviamo a colori sarà premiato con un buono libri da 100 euro e con lo “zaino di libri” che i partecipanti ai concorsi di Astalli ben conoscono. Una novità nella giuria: quest’anno a giudicare gli elaborati dei ragazzi ci sarà anche Piuculture, new entry per la selezione dedicata alle scuole medie.
Sarà un’estate dedicata alla (buona) lettura. E ad ottobre, vinca il migliore.
Veronica Adriani
(27 luglio 2016)
Le giurie dei concorsi
La scrittura non va in esilio 2016
Presidente della Giuria: Padre Camillo Ripamonti, Presidente dell’Associazione Centro Astalli
Membri: Felix dal Burkina Faso, rifugiato del progetto Finestre; Florica, testimone ortodossa romena del Progetto Incontri; Melania Mazzucco, scrittrice; Flavia Cristiano, direttrice de Il Centro per il libro e la lettura; Vinicio Ongini, Miur; Giosué Calaciura, scrittore; Laura Zanacchi, giornalista Radio Rai Tre; Sabrina Atturo, Magis, Ornella Da Leo, insegnante in pensione; Della Passarelli, Sinnos editrice; Mauro Biani, vignettista; Chiara Righetti, La Repubblica; Giovanni Anversa, giornalista Rai; Lilli Garrone, Corriere della Sera.
Scriviamo a colori 2016
Presidente della Giuria: Padre Alessandro Manaresi, Presidente della Fondazione Centro Astalli
Membri: Chiara Peri, responsabile della progettazione del Centro Astalli; Donatella Parisi, responsabile della comunicazione del Centro Astalli; Maria Elena Finessi, giornalista di Roma Sette; Veronica Adriani, redattrice di Piuculture; Philip, rifugiato siriano del progetto Finestre; Sara, testimone islamica del Progetto Incontri, Serena Mecucci, insegnante dell’Istituto Comprensivo La Giustiniana.
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