“Negra ma quando mi vedi nuda non te ne fotte più” faceva così il primo singolo di Cecile, presentato all’ultimo festival di Sanremo a febbraio. Dopo quel titolo N.E.G.R.A., dopo quel video nuda che ha fatto tanto discutere, la cantante romana di origini camerunensi, torna con un brano che inneggia all’Africa. E’ uscito il 22 giugno il videoclip di “AfroFunky (Musica per l’Africa)”, terzo singolo di Cecile. Cosa significa Negra? Perché quel video nuda? Perché l’Africa. Queste le domande, cui la statuaria ragazza dall’aria spavalda, ma in realtà timida e dolce, risponde. Ed è un fiume in piena.La canzone N.E.G.R.A. nasce da una chiacchierata con l’attuale produttore. “Una mattina gli racconto dei mie anni a scuola, di quando mi chiedono “di che colore fosse il mio sangue” e della mia rabbia contro ogni forma di etichettatura. Dopo quella chiacchierata in amicizia mi sono ritrovata questo brano tra le mani”. Corrispondeva a quello che aveva in testa “sì, perché odio le etichette. Il brano Negra è un pretesto. Avrei potuto dire grassa, frocio, transessuale o qualsivoglia parola che implica un pregiudizio”. “Pronunciare quella parola non è stato facile neanche per me, che avevo vissuto il suo peso in un contesto duro come gli Usa. Negli Stati Uniti quel termine ha una forte valenza razzista”. Con questo brano Cecile voleva smascherare l’ipocrisia “l’idiozia dei pregiudizi. Prima mi insulti, magari davanti a tutti, poi però in una situazione diversa, intima, non me lo dici più. Quel negra non conta più”. Continua “sono nera e canto Negra” e ci svela cosa c’è dietro quell’acronimo: nessuno è giudice razziale assoluto.A chi invece l’ha accusata di usare il suo corpo sia per provocare, ma anche come strumento che pone la donna in una condizione di “uso da parte dell’uomo” Cecile rivela che non è stato facile neanche per lei mettersi a nudo. Nonostante studi per diventare attrice “riguardare oggi quel video per me è difficile, come se un bambino venisse messo davanti al film L’esorcista”. Il video è lo specchio della canzone e anche il corpo voleva smascherare quell’ipocrisia ed essere altrettanto forte, come la parola negra. “Per quel nudo, che nudo non era, ho ricevuto commenti negativi, offensivi, minacce di morte”. Ce lo dice mentre la sua voce dolce esce da questo corpo che abbiamo visto svettare imperioso sul palco di Saremo. Un corpo da giocatrice di basket. La passione per sport l’ha presa dalla madre, arrivata a 17 anni in Italia, calciatrice. Tutte e due prese sotto l’ala protettiva della nonna Elena, in realtà una suora laica del “Centro per la Vita”.Ma ora è il tempo di AfroFunky (Musica per l’Africa) che in meno di un mese ha già totalizzato 260mila visualizzazioni. “L’avevo lasciata a 90mila ed oggi me la trovo a un numero di persone che lo hanno visto che non immaginavo”. La sua nuova canzone – che coinvolge anche Amref – ha suoni estivi. Un videoclip girato a piazza Vittorio e lungo il litorale romano e un motivetto che resta in testa. “In Africa sono stata solo tre volte, a 2 anni e mezzo, a 6 e tra 13 e 14 anni. Ricordo il cibo, i parenti, spiagge, villaggi e quelle sere in cui avevamo veramente fame. Ma noi potevamo trovare il modo di mangiare. Eravamo occidentali e avevamo soldi in tasca. Molti, intorno a noi no”. Questo brano parla anche di questo, di quell’Africa che ha fame, ma che balla.
Fabio Bellumore13 luglio 2016