Marianna Soronevych, caporedattrice di “Gazeta Ukrainska”, è arrivata in Italia 14 anni fa per motivi di lavoro. Nei primi anni ha lavorato presso le famiglie italiane occupandosi dei bambini e delle persone anziane. Ma il suo obiettivo è sempre stato quello di costruire una vita professionale conforme alla sua passione per il giornalismo e all’istruzione universitaria ricevuta in Ucraina.
“Ogni sogno può essere realizzato ma bisogna mettere tanta tenacia e buona volontà perchè diventi realtà”, afferma. Per questo Marianna ha cominciato a lavorare per i giornali in lingua ucraina dedicati ai migranti, fino a diventare caporedattrice della rivista ucraina piú diffusa in Italia. “Il lavoro di un giornalista al servizio della sua comunità non consiste solo nello scrivere le notizie e raccontare i fatti, ma anche nel diventare un vero e proprio strumento di integrazione, la voce della comunità. Un giornalista supporta i migranti nelle sfide che la vita pone davanti alle persone che si trovano in un paese straniero, ad esempio traduce in modo comprensibile l’attualità e le leggi sull’immigrazione per spiegare i diritti e i doveri dei nuovi arrivati”.
Marianna sottolinea l’importanza dell’integrazione come processo sociale, economico e culturale. “Non è facile inserirsi in una nuova società. Ci dovrebbe essere uno sforzo di buona volontà per contribuire al bene comune. L’Immigrazione non è un anello debole. Basta vedere il numero delle imprese con fondatori provenienti da altre nazioni, il contributo che gli stranieri danno al PIL nazionale, per capire che i migranti sono una parte importante dell’Italia, della sua economia”.
Marianna tiene tantissimo al suo perfezionamento professionale e si è laureata in scienze sociali all’Università Angelicum. Quest’anno si è iscritta al corso di laurea magistrale in Politica e Relazioni internazionali. “Spero che i miei studi saranno utili sia alla mia comunità, che per le relazioni economiche e politiche fra il mio paese natale e Italia” E conclude: “Anche se vivo qui da 14 anni, l’Ucraina rimane sempre nel mio cuore”.
Valeriya Saymova
(28 settembre 2016)
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