Minori italiani e stranieri sono pronti per il nuovo anno scolastico 2016/2017, che per gli studenti iscritti in scuole ed istituti di Roma ha inizio questa settimana. Vacanze finite, estate agli sgoccioli, e la campanella torna nuovamente a suonare, segnando la ripresa delle attività scolastiche.
Cosa devono fare i genitori di bambini e ragazzi arrivati di recente in Italia, che vogliano iniziare un percorso di studi? Come iscriversi a scuola in questo periodo, secondo tempi e modalità fuori da quelle stabilite da regolamento? Ed ancora, cosa accade quando la domanda per minori stranieri a scuola viene inoltrata ad esempio a settembre, lontano dalle scadenze, di norma fissate alla prima metà dell’anno in corso? O se si presenta la domanda ad attività scolastiche già avviate o in pieno svolgimento?
La ricerca di risposte e spiegazioni impone un richiamo al diritto di istruzione per alunni con cittadinanza non italiana, che è regolato dall’articolo 45 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 394/1999. Il documento contiene alcune disposizioni sull’immigrazione, con l’elenco dei criteri per l’obbligo di istruzione e l’iscrizione scolastica dei minori stranieri, oltre alle modalità di loro assegnazione alle classi.
Il testo afferma la garanzia del diritto di istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione di soggiorno dei potenziali allievi, uguale a quella di studenti italiani, in termini di forme e modi. Anche l’obbligo scolastico è applicato agli studenti stranieri così come per i compagni nati in Italia. Stesso principio, inoltre, per l’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado.
Normalmente, gli alunni stranieri sono iscritti d’ufficio alla classe in base all’età anagrafica; l’inserimento in una classe di grado inferiore o superiore è definito dai collegi dei docenti, in considerazione di alcuni fattori del profilo degli studenti, quali:– l’ordinamento scolastico del paese di provenienza;- l’insieme di competenze, abilità e livelli di preparazione posseduti;- corsi di studi già eventualmente seguiti e frequentati;- titolo di studio eventualmente posseduto, accompagnato da traduzione in lingua italiana, ecc.
Le modalità di distribuzione degli alunni impongono che il numero di stranieri non sia maggiore del numero di italiani all’interno di una classe, e la presenza dei primi non deve superare il 50%.Il collegio dei docenti svolge un ruolo importante anche in merito all’adattamento dei programmi di insegnamento per i nuovi arrivati in aula, secondo il livello di competenza degli stessi. In tal senso, è chiamato ad avviare specifici interventi a misura di singoli alunni o di gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, ricorrendo, quando possibile, alle risorse professionali della scuola o dell’istituto.Un passaggio ulteriore, che consiste nel consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana, può prevedere l’organizzazione di corsi intensivi linguistici, eventualmente inseriti tra le attività aggiuntive di insegnamento dell’offerta formativa.
Simili linee di operato trovano ampia adozione all’interno dell’Istituto Comprensivo Via Volsinio del Municipio II di Roma. La vicepreside Carla Vincentini ribadisce il prioritario richiamo al criterio dell’età anagrafica per le modalità di inserimento di alunni neo arrivati, sia nel caso della scuola primaria, sia nel caso della scuola secondaria di primo grado. “Esiste un protocollo di accoglienza della scuola, che prevede la creazione di una commissione chiamata ad esaminare il quadro linguistico dei bambini e ragazzi stranieri. Attraverso la somministrazione di prove di ingresso, scritte ed orali, adattate alle capacità comunicative dei futuri studenti, miriamo a verificare il livello di competenza linguistica”. Tuttavia, il grado di questo tipo di abilità è subordinato alla corrispondenza in termini di età anagrafica degli allievi. Il perché è sottolineato dalla stessa Vincentini: “si registrano migliori risultati e maggiori progressi nell’apprendimento dell’italiano quando i bambini vengono inseriti in una classe tra coetanei. Le relazioni sociali con i compagni permettono loro di imparare più velocemente la lingua. Il livello comunicativo è propedeutico a quello disciplinare”.Nessuna conseguenza negativa sul piano del comportamento o dell’atteggiamento da parte degli altri alunni. Piuttosto, gli interventi si concentrano su quello didattico, come spiega ancora Vincentini: “L’allestimento di team di classe diviene un fattore importante, che serve a predisporre laboratori di italiano L2 ed azioni di supporto per bambini non alfabetizzati o non scolarizzati. Nelle situazioni di maggiori difficoltà di comunicazione, è possibile anche il ricorso a mediatori linguistici nelle fasi di interazione tra scuola e famiglie”.
Principalmente, le richieste di iscrizione che arrivano all’I.C. Via Volsinio interessano minori stranieri figli di genitori giunti in Italia per questioni di lavoro e di natura professionale. Questo favorisce una domanda costante di inserimento nella scuola, in qualsiasi momento dell’anno scolastico. Le nazionalità registrate più di frequente tra le famiglie richiedenti sono quelle filippina, cinese, romena; in misura minore quelle araba e statunitense.Relativamente alla concentrazione di stranieri in una classe, la vicepreside Vincentini aggiunge: “la presenza è misurata, perché vengono assegnati alle varie classi in modo omogeneo, così da poter essere introdotti in un contesto dove le possibilità di imparare e di interagire in italiano siano numerose e concrete”.
Spiegazioni simili mostrano come l’adozione dei criteri e delle modalità di iscrizione a scuola possa trovare effettiva realizzazione nel caso di studenti stranieri. In primo luogo, dunque, l’impegno verso un inserimento ottimale, volto ad attenuarne difficoltà di tipo linguistico e relazionale passa attraverso una gestione delle richieste di minori stranieri ispirata al pieno rispetto, anche per loro, del diritto di istruzione.
Clara Agostini(7 settembre 2016)
LEGGI ANCHE:- Mostra “Evviva le culture”, l’integrazione passa dalla scuola;- A scuola dai figli con Piuculture;- Scuola e alunni stranieri: imparare dalla multiculturalità.