“L’ATI (Associazione Temporanea di Imprese) avente come capofila la Cooperativa sociale Barikamà ha firmato con il Comune di Roma il contratto di affidamento del chiosco-bar e di manutenzione del parco Nemorense“. Francesca Del Bello, presidente del Municipio II, apre così l’assemblea pubblica del 30 ottobre che si è svolta proprio all’interno del parco. Il chiosco non aprirà prima di 60 giorni ma le attività di cura dello spazio verde cominceranno subito e con la collaborazione di comitati di quartiere, cittadini del territorio e i ragazzi che gestiranno l’attività del bar.
A Ottobre 2015 la cooperativa Barikamà, insieme a Grandma srl, un bistrot gestito da ragazzi al Quadraro vecchio, e l’Azienda Agricola Eredi Ferrazza di Martignano, vince il bando per la gestione del chiosco situato all’interno del parco. La diatriba che ha portato un forte ritardo nella firma del contratto riguarda l’abbattimento del canone concessorio che era di euro 4.683,92. L’art. 3 del bando prevedeva la possibilità di compensarlo integralmente con lo svolgimento delle attività manutentive dello spazio verde. La proposta di Barikamà consisteva nell’assunzione di due lavoratori full time ed uno part time.
“Ci hanno chiesto il canone concessorio pieno e i servizi di manutenzione intatti, quindi si andava a pagare il doppio. Con una serie di incontri si è arrivati a una formula migliore. Garantiamo la cura dello spazio verde e paghiamo il 20% del canone, circa 1000 euro al mese”, spiega Mauro che lavora con Barikamà dal 2014 ed è presente all’assemblea. Continua spiegando che il chiosco è chiuso dal 2014 e il Comune lo consegna così com’è. “Pagheremo tutto noi. L’immobile è da sistemare ma pensavamo di trovarlo in condizioni peggiori”. Mauro ha la sindrome di Asperger, un lieve disturbo dello spettro autistico. Ci tiene a chiarire che la società non è strutturata per una persona con autismo soprattutto a causa della forte disinformazione. “Le aziende preferiscono assumere persone con disabilità fisiche piuttosto che mentali. Quello di Barikamà è sicuramente un contesto più favorevole”. La cooperativa produce e vende yogurt e ortaggi biologici e nasce dal rifiuto dello sfruttamento e dal desiderio di emanciparsi.
Con Mauro c’è Matteo, tirocinante presso Barikamà da luglio, anche lui affetto dalla sindrome di Asperger. A parco Nemorense ci sono anche Aboubakar che fa parte della cooperativa dal 2011 e Ismael che ci lavora da due anni. Entrambi hanno scelto di lasciarsi alle spalle lo sfruttamento nelle campagne italiane e di essere padroni delle loro vite.
“Noi con l’esperienza di Grandma garantiremo la formazione e l’inserimento lavorativo dei ragazzi. Siamo certi del risultato perché sappiamo che il prodotto è di qualità e Barikamà ci mette anche l’elemento di inclusione sociale”, spiega Lorenzo Leonetti, uno dei fondatori del bistrot. L’offerta eno-gastronomica del chiosco promuoverà il commercio equo e solidale, prodotti biologici a km zero e produzioni artigianali.
L’assemblea non è solo l’occasione per un confronto tra cittadini e istituzioni locali ma anche per la presentazione del nuovo Regolamento per la gestione dei beni comuni approvato in Giunta. L’ assessore alle politiche giovanili Lucrezia Colmayer spiega che l’obiettivo è quello di rendere possibile la collaborazione diretta fra Amministrazione locale e cittadini del territorio attraverso patti semplici come la cura di un albero o patti complessi che riguardano ad esempio immobili in disuso. Il Presidente del Municipio II specifica che al momento non si hanno competenze dirette sulle aree verdi, ma è stata fatta richiesta al Comune per il decentramento del verde di quartiere. “Mafia Capitale ha fatto emergere monopoli non solo negli spazi verdi ma anche nella gestione di quelli riservati ai bambini con il rischio che siano appaltati ai soliti noti”, denuncia Rino Fabiano assessore all’Ambiente. Sono tanti i passi da fare e i nodi buracratici da sciogliere ma per ora un grande in bocca a lupo ai ragazzi di Barikamà per questa nuova avventura.
Sara Gomida
2/11/2016
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