Colors, una radio dai colori del mondo: 24 trasmissioni in 24 lingue diverse, connessioni quotidiane da ogni parte del globo. Il progetto è stato avviato il 10 settembre 2015, dalla collaborazione tra il direttore artistico Davide Gramiccioli e l’editore Roberto Moscetta. Ed è proprio a loro che vogliamo dare la parola per raccontarci questa esperienza.
“Volevamo fare una radio che avesse da subito tanti ascolti, essendo la web radio ancora ai primordi, con un nome fortemente indicizzabile“, ci spiega Davide Gramiccioli. Il nome “Colors“, come sottolinea Roberto Moscetta, vuole dare l’idea di un “abbraccio del mondo” e di “un’unione fra i popoli“. Radio Colors è la prima web radio italiana che trasmette in Russia: il conduttore della trasmissione russa è Ivan Melcumjan, l’interprete storico di Gorbaciov, oggi di Putin. “Il successo è merito anche della qualità dei conduttori che fanno la differenza“- ha affermato il direttore, soddisfatto del fatto che “nel nostro palinsesto l’idea della multiculturalità si è compiuta davvero“. “Qui ognuno ha carta bianca, purché non leda i principi di libertà“, spiega ancora Davide Gramiccioli, “l’ambiente è molto famigliare e regna il rispetto reciproco“.Il ricco palinsesto è caratterizzato dalla settorialità e unicità delle trasmissioni: si fanno tante inchieste e si trattano svariati temi, alcuni molto “scottanti” e spesso “scomodi”, come ad esempio la pedofilia. “Qui non facciamo sconti a nessuno”, afferma Gramiccioli. Per fare alcuni esempi, la trasmissione “Ouverture“, condotta dal direttore, ha proposto come tema il 29 ottobre“La libertà di scelta contro l’obbligo vaccinale”. Poi c’è il programma “Animaliamoli”, l’unica trasmissione radiofonica in Italia che parla di animali, condotta da un animalista, Loredana Pronio: le sue battaglie partite dalla radio si sono poi estese coinvolgendo altri paesi.Le trasmissioni straniere sono di un’ora a settimana. Il lunedi mattina va in onda la trasmissione in rumeno “Romanii in lume“, condotta da Mihaela Giurgea e Giancarlo Germani. Ci sono anche trasmissioni religiose: dalla “Allah Akbar”, condotta da Sami Salem, l’Imam più “televisivo” del momento, in diretta ogni venerdì dalle 19 alle 20; a “Animiamoci…con Gesù” condotta da Cinzia Ciotti. “Abbiamo trasmissioni e conduttori di diverse appartenenze religiose, eppure quando vengono qui, stanno bene insieme, capita, ad esempio, che portino i loro dolci. Come si fa a uscire da qui ed entrare in conflitto?“, si chiede Davide.”Negli anni settanta il marocchino che vendeva le cose sulla spiaggia era un amico, poi improvvisamente è diventato il diverso. Come nell’Antica Grecia quelli che portavano la barba bianca erano i saggi e ora sono i vecchi. All’umanità qualcosa è successo, e purtroppo non è niente di buono“. Insomma, secondo Gramiccioli “qualcosa è andato storto”. “Tra tutte le nazionalità ci sono buoni e cattivi“, spiega. “Lo straniero diventa un nemico quando si pensa che è venuto a toglierci qualcosa di nostro, ma se si fomenta odio prima o poi questo torna indietro. Se le cose vanno storto non è colpa degli stranieri ma di chi ci governa con la complicità di chi non rispetta il prossimo e non ha il senso del bene comune ”.Davide e Roberto sono molto delusi dalla politica. Entrambi si definiscono dei “traditi”: Davide dalla destra e Roberto dalla sinistra. “Oggi cerchiamo di fare qualcosa di concreto per il sociale senza dipendere dai partiti, fatto da noi con le nostre forze”, racconta Roberto. “Abbiamo diversi partner che però non condizionano in alcun modo la nostra linea editoriale“, aggiunge Davide. Roberto confessa tuttavia che quando si ritrovano a parlare di argomenti “scomodi” hanno non poche pressioni.Sono felici che molti ragazzi che collaborano alla radio ne traggano opportunità lavorative: “Molti ci ringraziano, ma il merito non è della radio. Hanno saputo valorizzare al meglio questa esperienza, anche grazie ai contatti che hanno instaurato con le loro comunità, che ci hanno consentito di avere importanti ospiti stranieri. Fanno grandi cose, sono entusiasti ma anche consapevoli dell’importanza delle battaglie che portano avanti e dell’utilità di questo progetto per loro e per il loro paese. È una crescita in tutti i sensi.” E lo è anche per Davide e Roberto: “abbiamo avuto modo di riscoprire l’umiltà della gente“.Colors cerca di proiettarsi in una dimensione globale, ma vuole distinguersi dalla “globalizzazione malvagia” per trasformarsi in “mundialismo positivo” fatto di proposte, di idee. Parlando del giornalismo odierno, Davide accusa alcuni giornalisti “miserabili” e corrotti: “Se avessimo dei bravi giornalisti, non saremmo fra gli ultimi in fatto di libertà di stampa”.Colors cerca di invertire questa tendenza schierandosi a favore della libertà di espressione: è un progetto comune per unire e non dividere i popoli. “Dire che siamo tutti uguali sarebbe una bugia. Noi vogliamo raccontare i popoli per come sono. La diversità dei popoli è un patrimonio che va salvaguardato, la più grande ricchezza sulla quale investire“.
(9 novembre 2016)
Ania Tarasiewicz
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