“Cittadinanza, cittadinanza” sono le parole che risuonano nell’aria a Piazza della rotonda: sono le tre ed iniziano ad arrivare i primi partecipanti alla manifestazione sul diritto alla cittadinanza organizzata da L’italia sono anch’io e Italiani senza cittadinanza.
All’evento hanno aderito moltissime associazioni del terzo settore, tra cui Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Libera, Migrantes, Lasciateci entrare e la rete G2-seconde generazioni.
Si chiede la calendarizzazione e l’approvazione della nuova legge sulla cittadinanza al Senato passata alla Camera da più di un anno.
Piuculture è presente con i ragazzi di Infomigranti alla loro seconda uscita. Divisi in gruppi si perdono tra la gente armati di fogli, cellulari e macchinette fotografiche.
La folla cresce: sono presenti l’onorevole Chaouki, Baobab experience, rete Scuolemigranti, la scuola Pisacane che si è organizzata per portare i bambini in pulman, con maestre e genitori, Asinitas e il professor Leonardo de Franceschi.
Sul palco si avvicendano cantanti, scrittori, politici: Lavinia Mancusi con una canzone brasiliana e una messicana, Il coro di Asinitas guidato da Sultana Sushmita e Adriano Bono, cantante reggae di Baobab experience.
Intanto alcuni bambini, seduti sulle scale, sotto all’obelisco, osservano un mago. Altri al lato opposto della piazza fanno bolle di sapone giganti.
Prendono la parola i rappresentanti della Cigl, Cisl, Uil e Acli, i rappresentanti della rete G2, i rappresentanti di piccoli maestri: Igiaba Scego, Paolo di Paolo ed Emiliano Sbaraglia.
Non possono mancare giovani talenti artistici: il coro della Pisacane, un gruppo di cantanti dell’associazione Dong Fang, una bambina che esegue una danza bengalese/indiana in vestito tipico, scuotendo le folle e il coro multietnico dell’istituto comprensivo “via Ferraironi” con una canzone in romanesco per la cittadinanza e un brano sui naufragi accompagnato al flauto traverso. Una ragazza di Bologna, di origine moldava, che quest’anno deve sostenere la maturità legge una lettera in cui elenca le difficoltà burocratiche che ha dovuto affrontare rispetto ai suoi compagni di classe.
Quando sul palco, per ultimo, sale il cantante rap Amir Issaa, i bambini vanno in visibilio. Dopo aver scaldato il pubblico per farsi sentire dal senato con La mia pelle, invita i suoi piccoli fan a salire per cantare insieme Scialla.
“Io la prima canzone sulle seconde generazioni l’ho fatta nel 2006 e ancora non è cambiato niente. Vorrei che non fosse lo stesso per loro” dice, indicando la massa multietnica urlante che lo attornia.
Il corteo avanza verso il senato guidato dai bambini festanti con i loro palloncini a forma di pistole, alcuni in maschera per il carnevale. Non c’è rabbia solo un profondo senso di appartenenza, la voglia di vedere i proprio diritti finalmente riconosciuti “cittadinanza, cittadinanza ”.
Scende il senatore Manconi che si fa fare una foto nel passaporto gigante insieme ad alcuni bambini “oggi si è discusso sui minori non accompagnati ma niente di nuovo ancora sulla cittadinanza” riporta triste. Una signora moldava lo provoca “noi siamo invecchiati ma loro quanto devono aspettare ancora”. La risposta ancora è in sospeso, ma l’evento di oggi è stato la dimostrazione che una parte non piccola della popolazione non si arrenderà finché non otterrà riconosciuto ciò che gli spetta e lo farà con determinazione, cantando, ballando e trasportando un passaporto gigante, in attesa di quello vero.
Elena Fratini e Andrea Luis Bertucci
(1/marzo/2017)
Fotografie di Giuseppe Marsoner
Su Flickr la galleria del mese della cittadinanza.
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