“La Cina di oggi, la Cina giovane aperta al dialogo”.
Wang Yuhang, Li Zi, Bai Ling, Gao Fang, e Liao Pei, cinque giovani artiste cinesi di Pechino, sono le protagoniste della mostra “Art from China. Universe Woman”. Per le stradine di Borgo Vittorio, la galleria Arte Borgo Gallery si anima di arte “figurativa concettuale” spaziando, attraverso i dipinti delle artiste internazionali dal reale al surreale, dal bianco e nero all’esplosione di colori.
Il progetto che ha reso possibile la mostra vanta la guida di nomi affermati sia in Oriente sia in Occidente: il maestro Ma Lin, il maestro Sandro Trotti e la curatrice, nonché critica d’arte, Nicolina Bianchi, Direttrice responsabile della Rivista “Segni d’Arte”,
L’arte diventa ponte fra due mondi che la storia ha sempre descritto diversi, a volte in contrapposizione altre complementari. L’esperienza del maestro Sandro Trotti, già professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia Centrale di Pechino e l’Accademia di Belle Arti di Canton, unita a quella del maestro Ma Lin, formatosi presso la prestigiosa Accademia di Hubei a Wuhan e successivamente presso l’Accademia di Bologna, hanno reso possibile la fusione delle due culture.
Innamorate del Rinascimento, di Michelangelo, dello stile gotico delle chiese italiane, Wang Yuhang, Li Zi, Bai Ling, Gao Fang, e Liao Pe, realizzano il sogno di poter esporre nel Paese culla dell’arte. Tutte con una formazione accademica artistica che le ha portate a diventar pittrici professioniste anche se con percorsi diversi: da Wang Yuhang che, seguendo il clima artistico familiare, ha iniziato a dipingere a cinque anni, a Bai Ling che da soli tre anni è passata dall’Art Design alla pittura.
L’Universe Woman che queste giovani donne rappresentano è la Cina di oggi, la Cina giovane aperta al dialogo verso gli altri come sottolineato dalla curatrice Nicolina Bianchi: “La ricerca interiore che loro fanno è un’evoluzione continua, una razionalità anche diversa nel mettere insieme il cromatismo e quello che è il segno, la gestualità nuova, ma anche agganciata a una figura di tipo classico e tradizionale. Emerge una donna che studia se stessa e studia al di fuori di sé alla ricerca di un dialogo che si esprime attraverso le tecniche, il colore: è una modernità che parla e che comunica. Una Cina aperta al dialogo”.
Un dialogo che continua con “L’incontro”, la personale del maestro Mai Lin, inaugurata il 10 Marzo presso la Galleria d’Arte Triphè e che rimarrà esposta fino al 22 Aprile.
Silvia Costantini
(14 Marzo 2017)