La sfida mondiale per opporsi alla maternità surrogata e tutelare i diritti inviolabili

Il 23 marzo, a Montecitorio, si è tenuta la conferenza: maternità al bivio: dalla libera scelta alla surrogata. Una sfida mondiale; organizzata dal comitato Se non ora quando, libere.

Nell’incontro c’erano esponenti della politica italiana ed europea contrari alla maternità surrogata perché ritengano leda i diritti dei bambini e delle donne, sanciti dal parlamento europeo nel 2015 e la Divisione dei diritti umani e l’Alto Commissario per i diritti umani.

Francesca Izzo, esponente dell’associazione Libere, spiega che: “occorre una campagna culturale in favore delle donne e della maternità. L’uomo e la donna sono diversi, alla luce di questo ci vuole più rispetto per le madri, mogli e lavoratrici. Mi schiero contro la maternità surrogata in quanto non vi è amore nel generare, ma è una compravendita del bambino”.

Beatrice Lorenzin, ministro della salute, ricorda il ruolo e le difficoltà che il genere femminile vive ancora oggi in molti paesi dell’Europa e del mondo: “le donne sono forti ma a rischio, bisogna dare loro più libertà di opinione e riconoscere il loro fondamentale ruolo nel walfare. La maternità non deve diventare un contratto: la legge difende la madre certa; anche per questo, a mio avviso l’utero in affitto dovrebbe essere riconosciuto come reato. Le donne devono essere tutte unite contro questa che si può considerare una nuova forma di schiavitù. Il mercato delle madri surrogate muove miliardi di fatturato. Resta il fatto che tra la madre e il feto c’è un legame biologico che resta indelebile anche dopo la gravidanza, le leggi devono tutelare i diritti inviolabili.

Sulla situazione europea è intervenuta Stephanie Thogersen, rappresentante di The Swedish Experience, che affronta la situazione in Svezia: “da noi questa pratica, come anche la prostituzione, non possono  essere regolamentate  in quanto siamo contrari a tutto ciò che rende commerciabile il corpo della donna e ne mette a rischio la salute”.

Le madri surrogate vanno in contro a cesari obbligati e alti rischi di mortalità. Purtroppo ci sono molte coppie, provenienti da paesi come Stati Uniti e Canada, disposte a spendere molto pur di avere un bambino” afferma Sheela Saravanan, specializzata in salute pubblica con approccio etnometodologico.

L’intervento di Anna Finocchiaro, ministro per i rapporti con il Parlamento, si concentra sui diritti dei bambini, illustrando il problema dal punto di vista dei bambini e delle donne in condizioni di povertà: “la pratica della madre surrogata riduce i piccoli ad una merce di scambio, inoltre va detto che solo i bambini sani vengono presi. Bisognerebbe invece incentivare le adozioni anche se è più conveniente avere un figlio senza una storia traumatica alle spalle.”

Marzia Castiglione Humani

(29, marzo 2017)

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