Musica, sport, arte ma soprattutto tanti talenti si sono esibiti sul palco del Teatro Golden di Roma il 21 ottobre in occasione della 7^ edizione del Festival Internazionale Propatria – Giovani Talenti Rumeni.Sono appena le 15 e il Golden si è completamente riempito di colori e di giovani provenienti non solo dalla Romania, ma anche da altre parti del mondo: Francia, Germania, Belgio e Spagna. Nell’ambiente si respira tanta emozione e sul palco i giovani talenti regalano momenti autentici di musica e balli tipici romeni dove tradizione e contemporaneità si fondono in un coinvolgente spettacolo.Dalla campionessa pluripremiata Andreea Stefanescu, oggi Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e medaglia di bronzo alle olimpiadi di Londra del 2012, a Georgian Cimpeanu, 21 volte vincitore della coppa del mondo di kick boxing “Bestfighter”. Dall’attesa esibizione della Trupa AS, ensemble coreografico composto da 32 bambini, alla giovane pianista diciassettenne Valeria Cristea Nechita, “sono molto emozionata ma desidero regalare emozioni anche al pubblico del Festival”.“Oggi è una giornata molto importante per me perché salirò sul palcoscenico a suonare diversi pezzi di Ennio Moricone e Nicola Piovani e lo farò insieme ai miei genitori. Mio padre suona l’oboe e mia madre la viola e insieme abbiamo formato il Trio Cristea Nechita. Grazie a loro oggi sono qui e sono riuscita a realizzare questo sogno.”Valeria ha scoperto la sua passione per la musica attraverso il gioco quando aveva appena tre anni, con il passare del tempo si è affezionata al pianoforte e non ha più smesso di suonarlo. Fin da allora ha avuto le idee chiare su cosa volesse fare da grande, e con tanto impegno, ma allo stesso tempo con tanta gioia, ha proseguito i suoi studi. A soli diciassettenne si è laureata in pianoforte con lode e menzione speciale al Conservatorio di Musica Cimarosa di Avellino, dove è stata ammessa all’età di 8 anni.Nel 2010 Valeria ha rappresentato per la prima volta l’Italia al Festival Europeo di Composizione di Vienna, e l’Europa al Festival Mondiale dei Giovani Compositori di Tokio. “La mia composizione è stata selezionata tra più di 39.000 brani provenienti da tutto il mondo, è stata una grande soddisfazione. Sono piccoli sogni che si realizzano ma con un grande significato per me perché ogni volta che suono è una forte emozione, non ci si annoia mai con la musica.”Non solo la musica, anche le lingue sono tra le passioni della giovane pianista che attualmente frequenta il quarto anno di liceo linguistico. “Valeria è concentrata nella formazione,” spiega sua madre Laura. “Sta facendo tanti sforzi perché c’è la scuola, che è obbligatoria, e poi lo studio di uno strumento che è molto importate e richiede tanto tempo. Io sono felicissima di poterla aiutare e di sostenerla in quello che lei vorrà fare.”Pensiero condiviso anche dal papà, Octavio, che si mostra orgoglioso del percorso che sua figlia sta seguendo e racconta come ha scoperto che Valeria aveva un talento straordinario per la musica. “Da piccola ascoltava cantanti come Michael Jackson e Laura Pausini, ma si è accorta da sola che Bach e Mozart erano qualcosa di diverso “Le loro canzoni sono molto più complesse ed elaborate, mi diceva a soli sei anni”. Anche per Octavio la musica è una passione: a 26 anni, prima di arrivare in Italia, suonava all’interno dell’Orchestra Nazionale di Romania. “Attualmente lavoro ad Avellino come insegnante di musica, per me la musica è un potentissimo strumento per portare gioia e felicità. Mi piace molto fare musicoterapia e progetti di integrazione nel sociale attraverso la musica.” Un aspetto, quello dell’integrazione, molto importante per questa famiglia di musicisti provenienti dalla Romania ma con cittadinanza italiana. “Per noi l’integrazione non la decide un pezzo di carta ma è qualcosa che uno desidera. Far parte di una grande cultura, com’è quella italiana, ci rende pieni di orgoglio e di responsabilità allo stesso tempo. Spesso, se sei romeno, sei oggetto di tanti pregiudizi, ma questi non hanno posto nella musica o in Festival come questi”.
Cristina Diaz(24 ottobre 2017)
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