Alle 9 di domenica 26 novembre, sotto un cielo autunnale, nello stand allestito al centro di piazza Bologna, dottoresse e dottori chi in camice bianco, chi con la pettorina blu della ASL Roma 1 fanno gli ultimi preparativi per accogliere i cittadini che vorranno fermarsi a chiedere informazioni e orientamento su corretti stili di vita e prevenzione, l’obiettivo è un utilizzo consapevole del servizio sanitario pubblico. E’ la sesta e ultima giornata della manifestazione La ASL in piazza che ha portato, in domeniche diverse, i medici della ASL Roma 1 a incontrare la cittadinanza non all’interno delle strutture sanitarie, ma per le strade della città, nelle piazze dei sei distretti di competenza. Ogni domenica è stato scelto un tema, legato alle competenze specifiche delle strutture di quel territorio. Domenica scorsa, 19 novembre, l’incontro con i cittadini è avvenuto in piazza San Cosimato dove il SaMiFo era presente con un banchetto informativo sull’attività di cura e accompagnamento dei migranti forzati che la ASL Roma 1 porta avanti in collaborazione con il Centro Astalli.Questa domenica il Distretto 2 della ASL Roma 1 l’ha dedicata alla salute della donna, le pazienti trovano nel distretto tutti i servizi destinati alle diverse fasi della vita a partire dall’infanzia, passando per l’adolescenza, fino alla maternità e alla menopausa. E in piazza è stata dedicata particolare attenzione alle attività svolte dai consultori, dal Centro Sant’Anna e dal servizio di screening.L’intento de La ASL in piazza è di arrivare a tutti i cittadini, anche ai meno informati, per far conoscere quanti siano i servizi, spesso ignorati, che la ASL è in grado di fornire. I medici presenti in piazza hanno offerto durante mattinata, fino alle 13, una serie di controlli: dalla misurazione della pressione, a quella della glicemia, al test per la dipendenza da alcool e droghe, ma hanno anche fissato appuntamenti per lo screening al collo dell’utero o al colon e molto altro ancora. In trecento, italiani e stranieri, si sono fatti misurare la pressione e in duecentocinquanta hanno verificato la glicemia.Nelle piazze, accanto ai medici, “sono presenti le associazioni che nelle diverse parti della città, operano a stretto contatto con l’Azienda Sanitaria” spiega Roberta Mochi della Direzione Generale della ASL, “sono con noi i ragazzi del Laboratorio Disabili Adulti gestito dalla cooperativa OLTRE, il Dipartimento di Salute Mentale con il Laboratorio R48 e la mostra Cartoline Romane e i servizi per la Prevenzione legati alle dipendenze, il personale specialistico del Dipartimento di Prevenzione per fare informazione ponendo particolare attenzione al tema dell’amianto. Non c’è dubbio che la parte sociale della sanità pubblica sia la più coinvolgente”.Ultimi ma non ultimi gli animali domestici, sono stati dodici quelli ai quali è stato applicato il microchip domenica in piazza Bologna. Il microchip per cane, è una sorta di carte d’identità che oltre a far risalire al padrone è una scheda sanitaria dell’animale. Il microchip è stato imposto per legge dal 2008 con un’ordinanza del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.“La grande sfida è l’apertura dei servizi al territorio” continua Roberta Mochi “ è l’idea portata avanti dal Direttore Generale Angelo Tanese che vuole superare una sanità che abbia l’ospedale al centro ma che punti invece sulla riorganizzazione dei servizi sul territorio. In quest’ottica sono nate le sei giornate informative de La ASL in piazza che si chiudono oggi ma che ripartiranno, con nuovi appuntamenti, la prossima primavera”.
Nicoletta del Pesco(29 novembre 2017)
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