“Notizie da paura” il ruolo dei media nel racconto del fenomeno migratorio

Il 7 dicembre 2017, a Montecitorio, è stato presentato il quinto rapporto di Carta di Roma, dal titolo: Notizie da paura.Nella presentazione si è evidenziato come i toni allarmistici usati dai media alimentino paure, pregiudizi e incidano sulla mancata accoglienza dei migranti.Giovanni Maria Bellu, presidente di Carta di Roma, spiega come: “nell’ultimo anno le notizie riportate riguardanti i migranti siano in maggioranza di cronaca nera, alimentando una paura diffusa. Ciò incide su scelte importanti: un dato significativo sono le percentuali di consenso su lo Ius Soli, passate dal 70% prima dell’estate al di sotto del 50% dopo”.Ilvo Diamanti, sociologo e direttore di Demos, mette in luce il fatto che i media, spesso, strumentalizzino la notizia o scelgano tematiche dove è più semplice innescare un’idea di pericolo, per incrementare gli ascolti. Questo avviene soprattutto in tv e sui social.Diamanti evidenzia come la paura sia tracciata intorno al tema della religione lasciando passare la percezione che: “non tutti gli stranieri siano islamici, ma i terroristi sono tutti islamici.”I dati del V Rapporto Carta di Roma rivelano un cambiamento di cornice in cui vengono collocate le informazioni sull’immigrazione. Le notizie della carta stampata subiscono un calo di lettori, mentre la cronaca nera in tv tiene alti gli ascolti. Ciò ha determinato anche un cambiamento lessicale da parte dei giornalisti con parole come ONG o IUS SOLI salite nelle prime posizioni, rispettivamente quarta e sesta, ma anche la discesa del termine CLANDESTINO agli ultimi posti.  Secondo  Paola Beretta, collaboratrice di Carta di Roma, l’uso dell’allarmismo emerge già dai termini dei titoli dei giornali scelti con l’intento di catturare l’attenzioneUn’informazione più veritiera e positiva si ha nelle realtà regionali dei TG, dove è più facile avere il polso della situazione sia da parte dei giornalisti locali che di chi amministra.Un esempio interessante è come la terminologia usata per macro-temi come l’accoglienza, cittadinanza, soccorso e criminalità, ne abbia fatto spostare la percezione.Nel grafico a seguire, che riporta sulle ascisse Incontro->Scontro e sulle ordinate Normalità->Emergenza, vengono mostrati i risultati:

pagina 35 – V Rapporto Carta di Roma
L’accoglienza è centrale ed è l’unico punto di incontro con le altre tematiche connesse al fenomeno migratorio. Nonostante sia un termine positivo, ha una buona parte di area che copre anche la percezione di scontro, avvicinandosi a criminalità, e ancora mantiene una significativa percentuale di emergenzialità, mentre si sposta significativamente verso cittadinanza.Mario Morcellini commissario dell’ AGCOM, distingue le notizie su i vari media “il racconto più positivo del fenomeno migratorio lo dà la radio perché ha più tempo e può fare un quadro più narrativo e descrittivo, mentre il tempo diminuisce per tv, carta stampata e social. L’informazione più è rapida, meno èaccurata”.“Oggi la comunicazione si svolge prevalentemente per titoli e slogan” chiude Vincenzo Morgante direttore del Tgr.

Marzia Castiglione Humani

(11, dicembre 2017)

Leggi anche:PARLARE DI ROM, SENZA I ROM. MASS MEDIA E DISCRIMINAZIONECONTRASTARE I DISCORSI D’ODIO: I MEDIA NON DIFFONDANO FALSE NOTIZIENOTIZIE DI CONFINE: TERZO RAPPORTO CARTA DI ROMA