Al mercato di Piazza Vittorio, meglio noto come Mercato Esquilino, si trova tutto il mondo: spezie, tessuti, pesce, carne e verdure di paesi lontani si affiancano a quelle vendute nei banchi italiani.
Giardini di Piazza Vittorio“Nel mercato dell’Esquilino puoi trovare tutte le spezie del mondo”, racconta Miguel, guida invisibile di Piazza Vittorio. Non a caso, l’Esquilino è fra i quartieri più popolati da cittadini stranieri a Roma, e ospita culture da tutto il mondo: cinesi, indiani, bangladesi, afgani, pakistani e molte altre. È un esempio singolare di integrazione, dove ci sono, oltre al mercato, anche la scuola Di Donato – una delle scuole multietniche di Roma – chiese cristiane e due moschee.“Mi trovo bene con tutti”, afferma suor Angela del Convento di Buon Soccorso, che spesso frequenta il mercato, dove spesso i negozianti le regalano parte delle loro merci. “Anche nel convento ci sono molti stranieri”, aggiunge indicando suor Teresa, filippina. Presenta anche Giacinto, polacco, in Italia dal 1991, cheaiuta la suora nelle faccende quotidiane. Interviene poco nel discorso, ma quando lo fa dà la sua opinione degli italiani: molto aperti ed accoglienti.Della stessa opinione è Pinku, bangladese, che vive in Italia da 17 anni. Ha il suo banco nel mercato dal 2005, vende pesci ed il suo sogno è diventare un grande imprenditore. È venuto a Roma appena terminati gli studi, per ricongiungersi con alcuni parenti. Oggi è cittadino italiano e considera Roma come la sua seconda patria: ”qui ho più possibilità di commercio: si vende di tutto quindi anche tutto si trova, come gli ingredienti per il riso con verdure e curry, piatto tipico bangladese”.In effetti il mercato, raccogliendo tante culture, è fatto di piccole oasi, ognuna delle quali offre la sua ospitalità alla nostalgia e alla curiosità per altri paesi: il bambù ricorda a Lamine il suo paese d’origine, il Senegal, dove è usato come medicina, mentre il profumo delle spezie a suor Teresa ricorda le Filippine dove cucinava spesso il Noem, fatto di carta di riso avvolta intorno a della carne con spaghetti di riso e aromi.Vicino al mercato si trovano i giardini di Piazza Vittorio, da sempre luogo di riposo per chi si trasferiva nel quartiere. All’interno della piazza si trovano i ruderi di una villa del 1600, dove erano e sono presenti anche oggi alberi provenienti da ogni parte del mondo: la gravillea robusta dall’Australia, le palme da dattero dal Nord Africa, i melograni dall’Iran.Passando per la piazza la mattina presto non è raro vedere la comunità cinese ballare: è una danza senza musica, ma anche questa è parte dell’anima di Piazza Vittorio.
Marco Gennari e Sonia Yang(16/05/2018)
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