“Senegal. La voce delle donne” è un evento interamente dedicato alle tradizioni senegalesi raccontate attraverso l’arte e lo spettacolo. È un modo per l’associazione Histoire, rappresentata da Annarita Poeta e Marilù Cataldi, di raccontare in prima persona il loro viaggio in Senegal alla scoperta di quella cultura che le ha entusiasmate in tutto e per tutto.Da circa un anno L’associazione Histoire collabora con AFEME, una cooperativa tutta al femminile che ha sede a Dakar. Producono burro di Karitè, un albero sacro per la cultura senegalese perchè simbolo di fertilità. Sono donne con un vissuto doloroso, che si sono unite per superare il passato e lavorare passo dopo passo per costruire un futuro migliore.“Teranga, è la parola con cui riassumerei questo paese” ha detto Annarita Poeta, “Significa accoglienza, ospitalità e apertura verso l’altro, ed è proprio quello che hanno dimostrato queste persone non appena siamo arrivate a Dakar”.
Senegal e musica tradizionale, il ritmo di Ady Thioune
Ady Thioune, da subito sembra confermare le parole dette dalle due ragazze e lo fa raccontando con disinvoltura la storia della sua vita, e di come la musica lo abbia accompagnato fin da bambino: “Sono un figlio dell’arte, mio padre per 30 anni è stato direttore del Teatro nazionale del Senegal Daniel Sorano, e mia madre la prima ballerina dello stesso teatro”Dopo l’intervento sull’arte senegalese di Francesco Ricci, storico dell’arte e quello di Marilù Cataldi, che ha letto le poesie della 23enne senegalese Samira Fall, si è esibito con il Gruppo Kobone e con Barbara Mouyi di Afrodanza, facendo ballare tutta la sala a ritmo tribale africano.Ady Thioune è un Griot, ovvero un cantastorie tipico della cultura dell’Africa occidentale, e da generazioni la sua famiglia tramanda la cultura oralmente, tenendo vivo il legame tra passato e presente.È nato a Dakar e sa suonare ben 12 strumenti a percussioni tipici del suo paese, come il djambe ed il tamà. Dal 1999 vive a Roma e con i suoi fratelli ha dato vita a “Sunu Africa” un progetto che da anni si propone di far conoscere la cultura musicale del Senegal.
Senegal, famiglia e concezione della donna
“Oggi con Sunu Africa viaggiamo dall’America all’Australia, facciamo spettacoli e partecipiamo ad eventi e festival di tutto il mondo” ha detto Ady, confessando però di tornare a Dakar ogni volta che è libero, città dove vivono i suoi genitori. La famiglia d’altronde è un bene prezioso e che, come ricorda anche Annarita Poeta “rappresenta il fulcro più importante della società senegalese”. “Con mia madre abbiamo un rapporto bellissimo, amiamo sempre prenderci in giro l’uno con l’altro” ha raccontato il musicista. La descrive come una donna di carattere forte che ha sempre lavorato duro, prima come ballerina e poi nell’ambito del marketing e della pubblicità.Ma non tutte le donne in Senegal hanno la possibilità di realizzarsi e di lavorare. “Alcune donne non hanno la forza di realizzare i propri progetti e le proprie idee, ma altre invece sono bloccateda uomini che non vogliono le loro mogli fuori casa. Purtroppo, molto spesso tutto questo è la causa della povertà di alcune famiglie in Senegal”La Onlus Histoire dedica il suo operato proprio a casi come quelli descritti da Ady, realizzando progetti interamente dedicati alle donne nell’ambito internazionale, cercando di dare voce alle donne che hanno il desiderio raccontare le loro storie, tal volta anche dolorose, ma che hanno la forza di costruirsi un nuovo racconto di dignità attraverso il lavoro.
Francesca Mahmoud Alam(30 Aprile 2018)
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