L’associazione Carta di Roma ha spiegato come la scelta delle parole è essenziale per raccontare i fenomeni migratori; dai termini utilizzati si può tutelare la dignità dei migranti, delle persone più “deboli”, contrastare il razzismo e i discorsi d’odio.Con questo intento l’associazione Carta di Roma, il 2 ottobre 2018 ha presentato, nella sede dell’ordine nazionale dei giornalisti, l’aggiornamento delle linee guida dove sono argomentate le regole per fare un giornalismo di qualità.
Regole chiare per non distorcere le informazioni
Il presidente di Carta di Roma Valerio Cataldi, spiega che “nel giornalismo occorrono regole chiare per non fornire notizie distorte che creino un danno alle persone coinvolte. Dopo la stage di Erba, dove è stato usato uno straniero come capro espiatorio, è nata l’esigenza di regole precise per tutelare le persone e fornire notizie corrette che non alimentino paure infondate, allarmismi e discorsi d’odio che spesso sono strumentalizzati dai politici”.Un giornalismo di qualità è quello che riporta le notizie in modo veritiero, ciò non è sinonimo di buonismo, ma è importante non distorcere i fatti.
Le novità delle linee guida di Carta di Roma:
Paola Barretta, coordinatrice dell’Associazione Carta di Roma, riporta le novità delle linee guida della Carta di Roma: “il primo elemento è un glossario per gestire i contenuti delle notizie relative ai soccorsi in mare; si è fatta anche chiarezza sui soggetti ai quali rivolgersi per chiedere informazioni sulle operazioni di soccorso.Un altro punto nuovo ed importante riguarda il razzismo: lo scopo è quello di invitare i giornalisti a non vittimizzare le persone coinvolte nei fatti, non è necessario mettere in evidenza l’etnia se non è indispensabile al racconto, evitare di aggiungere un’aggravante razziale che alimenterebbe l’intolleranza”.La Barretta parla anche dei contenuti, testuali e non, che creano la notizia: “le fotografie scelte sono importanti per fornire un’immagine corretta del fenomeno migratorio e influiscono in positivo o in negativo sul lettore e sul tono dell’informazione.In fine per fare una corretta informazione è auspicabile fornire la cornice della situazione: ad esempio il lavoro nero riguarda stranieri ed italiani, è gestito dalla criminalità organizzata e non è semplicemente uno scontro tra etnie.Mettendo in atto questi accorgimenti si va verso una narrazione veritiera dei migranti, contrastando l’immagine della “marginalità del fenomeno migratorio” che pervade il dibattito pubblico”.
Marzia Castiglione(3 ottobre 2018)
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