“Ci siamo sentiti i benvenuti, è stato molto bello ed emozionante”. Mario, Sayaka, Ismail, Cesàr, Ingrid, Mercedes, Nelson, sono appena usciti dal palazzo del Quirinale, dopo la visita che li ha visti per qualche ora e insieme a tutti gli altri gruppi di studenti della rete scuola migranti, ospiti esclusivi nella residenza ufficiale del presidente della Repubblica. E’ ripreso da oggi e andrà avanti per tutto l’anno, infatti, il programma di visite guidate organizzato dalla Presidenza della Repubblica in collaborazione con il Touring Club, nella giornata di chiusura del Quirinale, rivolto in esclusiva agli allievi che frequentano corsi di lingua e cultura italiana presso la scuole del volontariato aderenti alla rete.I ragazzi hanno gli occhi che brillano di entusiasmo. E’ l’insegnante che li accompagna, Adele Clarke, della storica (esiste da 12 anni) scuola della Caritas La Storta, a presentali. Sono un gruppo di salvadoregni, eccetto Ismail che viene dal Bangladesh e Sayka che è giapponese. Ingrid e Cesar sono fidanzati e sono arrivati a Roma soltanto da 12 giorni, ma lei già parla qualche parola di italiano e capisce il senso del discorso. Lui, in compenso, ha trovato lavoro come aiuto elettricista. La cosa che più ha colpito Ingrid è stata la meridiana che si trova nei giardini del Quirinale: “un orologio che funzionava con il sole! – esclama – e poi il salone da ballo “è stato come essere in un sogno….”.“In Salvador – aggiunge Cesar – non esiste niente del genere, c’è il palazzo del presidente, ma è molto più piccolo e non ci hanno mai abitato re e papi come al Quirinale”. Anche Mario, che a Roma vive con un cugino più grande, è rimasto molto colpito dai meravigliosi giardini e poi dalla storia della “regina della pizza”. Tra le altre informazioni infatti ai ragazzi hanno spiegato che alla regina Margherita di Savoia si deve il nome della pizza nazionale conosciuta in tutto il mondo. Sayaka è arrivata in Italia, a Roma, da sei mesi e ancora si esprime a fatica, ma riesce a farmi capire che è rimasta abbagliata dalla vista che si gode dalla terrazza da dove “si vede tutta Roma”. Ismail ha raggiunto il padre da tre mesi e parla italiano solo a scuola, ma mi assicura che si impegnerà a parlare di più anche al bar e per la strada, sfruttando ogni occasione per “fare allenamento”.Certo, di cammino nel percorso di apprendimento della lingua questi ragazzi ne hanno ancora molto da fare, ma il messaggio di accoglienza nella “casa” del rappresentante più importante dello Stato italiano sembra essere arrivato forte e chiaro dopo questa giornata che rimarrà per sempre nella loro memoria.
Francesca Cusumano
25/10/2018
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