“E’ stato un percorso bellissimo” così Ginella Vocca definisce la 24° edizione del MedFilm Festival, che si è conclusa con un vero e proprio bagno di folla, decretando la riuscita e la rilevanza dell’edizione di quest’anno. Il festival, che ha avuto come direttore artistico Giulio Casadei, si è tenuto al Cinema Savoy, al MACRO e al Nuovo Cinema Aquila, proponendo un programma come di consueto imponente con 79 film provenienti da 34 paesi.Sono stati consegnati due Premi alla Carriera, alla regista Liliana Cavani “per aver sempre inseguito la libertà e il dialogo, per il suo impegno intellettuale e morale contro la banalità e contro gli stereotipi femminili” e alla produttrice tunisina Dora Bouchoucha “per aver usato il suo talento e il suo coraggio al servizio del cinema e di tutte le donne, da produttrice innovativa e inarrestabile in un settore in prevalenza maschile” . Bouchoucha racconta che “è in uscita un film in coproduzione con l’Italia: un documentario che parla di una famiglia siciliana che viveva in Tunisia negli anni ’60, una storia che unisce la dimensione dell’intimo all’universale”.Ginella Vocca racconta “ieri ad un incontro tecnico, organizzato nell’ambito del Med, su come immaginiamo e come vogliamo diffondere questo cinema euro mediterraneo Dora è intervenuta dicendo che non bisogna parlare di genere ma di qualità della produzione. Non bisogna scegliere un film perché la regista è donna. Sarebbe un insulto se fosse scelto solo perché è diretto da una mano femminile. Noi parliamo di umanità, prima di qualsiasi altra cosa”Dopo aver ricordato l’evento Narrare l’immigrazione organizzato da Piuculture al Macro il 14 novembre, Ginella Vocca invita sul palco la giuria di Piuculture. Benedicta Djumpah definisce l’esperienza da giurata dicendo “è stata molto interessante, un occasione per scoprire talenti fuori dal mainstream” e anche Whylton Ngouedi Marocko interviene “è stato un onore e mi ha dato speranza, il Mediterraneo è sempre stato e deve restare uno strumento di comunicazione”La giuria ha assegnato il premio Piuculture a Yomeddine di Abu Brakr Shawky “Per la chiave poetica in cui affronta i temi della diversità, della discriminazione e dello stigma sociale, ma allo stesso tempo perché è in grado di descrivere la possibilità di uscire dall’isolamento grazie alla costruzione di legami affettivi. L’incontro tra due esclusi, un malato di lebbra e un orfano nubiano, diviene un luogo di conoscenza e crescita personale che ci porta alla scoperta del mondo. Questo è un viaggio che ci racconta il territorio e le profonde contraddizioni di un Paese”. La Giuria del Concorso Ufficiale, composta da Anna Bonaiuto, Valia Santella, Patrizio Nissirio, Babak Karimi e Jacopo Quadri, ha assegnato il Premio amore e psiche per il Miglior Film a: Treasure Island di Guillaume Brac “Un film che spinge a guardare la vita nel suo svolgersi. Uno sguardo partecipato ma privo di giudizio su uno spazio ricreativo che diventa teatro di un’umanità ricca e plurale. La periferia francese raccontata al di là degli stereotipi, ma senza tacerne i conflitti e le contraddizioni”Il Premio Speciale della Giuria è stato assegnato a: The Swing di Cyril Aris “Il regista Cyril Aris filma i silenzi, il non detto, l’amore degli anziani nonni e realizza un film struggente e doloroso, capace di riflessioni profonde sulla vecchiaia e sull’approssimarsi della morte. La condizione umana raccontata con dolcezza all’interno di poche stanze e un balcone che guarda Beirut”.Il Premio Espressione Artistica è andato a: Dear Son di Mohamed Ben Attia: “Il dramma di una famiglia tunisina, dove la democrazia si confronta con le tentazioni del fondamentalismo, si incarna nell’interpretazione di Mohamed Dhrif, intenso e commovente nella disperata ricerca del figlio”.CONCORSO METHEXISLa Giuria – composta dagli studenti delle Scuole Nazionali di Cinema di: Algeria, Tunisia, Marocco, Libano, Albania, Francia, Spagna e Italia, ha decretato:Premio METHEXIS per il Miglior Cortometraggio a: Brotherhood di Meryam Joobeur perché è “Un film che ha la capacita di esprimere tramite un linguaggio di sguardi e silenzi un conflitto generazionale. Attraverso un approccio multi soggettivo il film riesce ad avvicinarci ai suoi personaggi rendendoci partecipi delle loro tensioni”.Premio CERVANTES ROMA al cortometraggio più creativo: Deer Boy di Katarzyna Gondek con la motivazione “L’eterno conflitto del protagonista con la sua doppia natura uomo – animale e il senso di repressione del diverso, provato da un padre che non riconosce il proprio figlio, sfociano in immagini di inusuale atrocità. La fotografia, la scenografia e il ritmo sincopato del montaggio sono tutt’uno con la storia, arricchendo una regia di contrasti che racconta una trasformazione: uno spirito, oppresso dalla nascita, diventerà un cacciatire di oppressori”.Menzione Speciale: Aurore di Mael Le Mée che ha realizzato “un film liberatorio, un invito alla scoperta del piacere. All’interno dei personaggi il racconto di formazione e l’erotismo abbracciano il fantastico. Come la protagonista entra nei corpi alimentandone il piacere, così il film penetra lo spettatore, toccandolo”.Premi delle Giurie UNIVERSITARIEGli studenti delle Università La Sapienza (Dipartimento Istituto italiano di studi orientali, Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo), Tor Vergata (Dipartimento di Storia Patrimonio Culturale Formazione e Società), Roma Tre (Dipartimento di Filosofia, Comunicazione, Spettacolo) John Cabot University e della Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volontè, hanno deciso di assegnare i seguenti premi:
- MIGLIOR FILM: Sibel di Cagla Zencirci e Guillaume Giovanetti perchè “Il film si avvale di una carica filosofica e di un impianto stilistico di indubbia sensibilità e professionalità. Azzeccato il plot (il linguaggio incomprensibile e allo stesso tempo universale della protagonista muta, un antieroe a tutti gli effetti), efficace nella scenografia dove non solo si nota un forte attaccamento agli usi e costumi locali del paese di produzione (ottima capacità di rappresentazione del tessuto sociale di quella realtà turca) ma anche una consapevolezza di messa in scena perfettamente in linea con le esigenze di spettacolo e di attrazione della cinematografia internazionale del nostro decennio”.
- MENZIONE SPECIALE: Treasure Island di Guillaume Brac una commedia corale tesa e molto variegata, capace di fondere aspetti scenici divertenti e carichi di pathos nonché riflessione esistenzialista (il personaggio dell’uomo anziano su tutti). Un film sulla condizione umana nel free-time, seppure a scartamento ridotto”.
- MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: Deer Boy di Katarzyna Gobdek “La giuria universitaria ha scelto all’unanimità il cortometraggio di Katarzyna Gobdek per la capacità di rappresentare attraverso un linguaggio metaforico l’universalità del dramma dell’essere diversi”.
- MENZIONE SPECIALE: Brotherhood di Meryam Joobeur “Per la sensibilità con cui è rappresentata una tragedia familiare segnata dalla dialettica tra due inconciliabili concezioni del giusto”.
Damiano Zannetti(20 novembre 2018)
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