È cominciato sabato 26 gennaio, nella sede della redazione di Piuculture in via Aniene, Infomigranti scuola, il laboratorio di giornalismo sociale che avrà come protagonisti 15 studenti degli Istituti Francesco D’Assisi, Piaget Diaz e Volterra di Ciampino.Il laboratorio, quest’anno sostenuto dal Liceo Francesco d’Assisi, è ormai giunto alla sua quinta edizione, la terza dedicata alla scuola. Si tratta di un percorso formativo di alternanza scuola lavoro che offrirà agli studenti gli strumenti per approcciarsi al mestiere del giornalismo sociale. La prima parte della formazione, avverrà nella sede della redazione, per poi portare tutti i partecipanti a lavorare sul campo per testimoniare e raccontare le comunità straniere presenti nel territorio, ma sulla discesa in campo la direttrice del giornale Nicoletta del Pesco, e le due tutor, non hanno ancora svelato nulla ai ragazzi. Prima di tutto, occorrerà prepararsi sulle tematiche principali che riguardano il giornalismo: il mestiere del giornalista, i criteri di notiziabilità, le tecniche per poter affrontare al meglio un’intervista, le caratteristiche principali della scrittura per il web e la differenza con gli stili della carta stampata.
L’ABC del giornalismo
Prima di procedere con la teoria, un momento di brainstorming: in un cartellone sono state raccolte le parole scelte dai ragazzi e associate al giornalismo, in un ordine alfabetico casuale.I come “investigazione”, V come “verità”, L come “lente”, A come “antitesi”, E come “empatia”, T come “tutela”, N come “novità”, P come “pericolo”, per citarne alcune.L’alfabeto del giornalismo ha messo in moto tante idee e ha aperto uno spazio di dibattito e confronto tra i partecipanti, attivi, interessati, con gli occhi e la mente ben aperti. Alcuni già determinati a voler intraprendere in futuro il mestiere di giornalista, altri mossi dalla voglia di guardare al mondo con uno sguardo più critico e informato, altri ancora attratti dalla novità e curiosi di buttarsi in una nuova esperienza di formazione e crescita.
L’esperimento della prima intervista
Per rompere il ghiaccio e iniziare a conoscersi, aci si mette alla prova: lavorando in coppia, i ragazzi e le ragazze si sono intervistati a vicenda per la prima volta, partendo dai collages fatti di ritagli di giornale realizzati sul momento. Un lavoro che non solo ha liberato la creatività, ma che ha anche fatto emergere tratti caratteriali, interessi, passioni, che ogni intervistatore ha poi raccontato a tutto il gruppo.C’è chi ama la storia medievale e la confronta col presente, chi ascolta la musica classica, chi pratica yoga da quando aveva sei anni, chi è appassionato dallo studio del pensiero di Marx. Con la giusta dose di spirito di osservazione e tante domande da poter fare liberamente al proprio compagno, conoscersi diventa un esercizio divertente. Così come raccontare il proprio intervistato agli altri. Ma la strada per imparare a realizzare la prima vera intervista professionale è ancora fatta di piccoli errori, tecniche da studiare, ed esperienza per poter migliorare. Ma se la partenza è questa, i presupposti per formare dei giovani – forse anche aspiranti giornalisti – ci sono davvero tutti.
Elisabetta Rossi(30 gennaio 2018)
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