Suoni meticci, note che arrivano da ogni parte del mondo e una grande passione: quella per la musica. E’ la Piccola Orchestra di Tor Pignattara che il 21 marzo, nell’ambito della “Settimana d’azione contro il razzismo – Diversi perché unici”, si è esibita alla Città dell’Altra Economia di Roma.
“La Piccola Orchestra di Tor Pignattara è varia, colorata e folle. Varia perché abbiamo diverse età e diverse conoscenze della musica e degli strumenti. Colorata perché al di là dell’aspetto fisico, che siamo tutti di colori diversi, abbiamo anche ascolti diversi. Folle, invece, è il nostro spirito,” spiega Simone il bassista, nato e cresciuto a Roma da papà senegalese e madre italiana, che si dichiara un appassionato dei ritmi africani.
“La passione per la musica l’ho ereditata da mio padre che fa il percussionista, anche se purtroppo non sono in grado di suonare i ritmi etnici che lui produce. Io sono cresciuto a Roma e suono la musica che ascolto ogni giorno nelle mie giornate e con i miei amici, come oggi qui che a ritmo di rap, pop e reggae siamo riusciti a creare una bella atmosfera insieme a tutti i podisti,” spiega soddisfatto.
Sette anni di attività, tanti concerti e riconoscimenti e diversi brani originali, tra cui Under, che nella Settimana d’azione contro il razzismo ribadisce, ancora una volta, il concetto di integrazione.
“In Questa canzone noi ci chiediamo perché nel ventunesimo secolo le persone continuano ad essere razzisti e non accettano le diversità in un mondo che è vasto e diverso e che è bello proprio per questo. Con la nostra canzone, Under, cerchiamo di esprimere al meglio quello che pensiamo su questa giornata.” A parlare è Jasper, diciottenne nato e cresciuto a Roma di origini filippine e amante del beatbox, una pratica che consiste nella capacità di riprodurre tutti i suoni della batteria e di altri strumenti attraverso l’utilizzo della bocca e della voce.
“Siamo una vera orchestra perché ognuno di noi mette nelle canzoni la propria individualità e personalità e sento che da quando la frequento sono migliorato tantissimo. Infatti, proprio oggi, chiudiamo un progetto di formazione musicale , realizzato con il sostegno del MIBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, nel quale abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il produttore discografico Stefano Senardi e il cantautore Roberto Angelini”, spiega Jasper.
“Il percorso è iniziato a settembre e si conclude proprio oggi”, continua Pino Pecorelli, direttore artistico del progetto. “Per noi è un motivo di grande orgoglio essere stati premiati tra le vari realtà che hanno partecipato al bando Sillumina sulla formazione perché ci gratifica di un percorso cominciato molto prima, nel 2012, in cui abbiamo deciso di mettere al centro la musica come la forma artistica migliore per aggregare le persone e combattere il disaggio dal quale possano provenire le realtà che combaciano con il mondo dell’immigrazione.”
Simone, invece, è stato particolarmente colpito dall’incontro con Roberto Angelini. “Diciamo che rappresenta l’opposto del percorso musicale che un aspirante musicista professionista ha in mente, ovvero, partire dalla fama come solista che guarda verse il mercato a arriva ad essere un turnista, un interprete… in genere si fa il percorso contrario, e questo mi fa capire che non c’è una scelta giusta o sbagliata in questa aspirazione, quello che succede succede e l’importante e fare le cose con passione e consapevolezza che è qualcosa di fatto bene”, conclude.
Ed è proprio quella passione che da sette anni dà vita a un suono inedito in una città che è già meticcia, ma che a volte fa finta di non saperlo.
Cristina Diaz(27 marzo 2019)
Leggi anche:
- I suoni meticci della Piccola Orchestra di Tor Pignattara alla Corsa di Miguel
- La musica contro il caporalato dell’Orchestra dei Braccianti
- Una colombiana sul podio dell’orchestra all’Auditorium Parco della Musica