Sabato 23 novembre dalle ore 17.30, alle Industrie Fluviali a Roma, si è svolta Migrant Fashion Concept . L’appuntamento, promosso da Associazione LaMIn, è il momento conclusivo di Moda Migranti 2019 progetto di formazione rivolto a migranti che ha visto la realizzazione di due laboratori di sartoria, uno a Messina e uno a Roma. Nella capitale la formazione, alla quale hanno partecipato 20 studenti provenienti prevalentemente da Africa occidentale, Bangladesh e Siria, è stata realizzata presso il laboratorio Taglia&Cuci di Casa Scalabrini 634,Il Migrant Fashion Concept è alla seconda sfilata di moda: sono stati presentati gli abiti della collezione realizzati durante il corso. La manifestazione è stata anche l’occasione per riflettere sul tema delle migrazioni in ottica e delle sinergie che possono nascere dalla valorizzazione delle abilità personali.La serata è iniziata con una riflessione volta a dimostrare quanto il “problema” dell’invasione degli stranieri, se si guarda ai numeri, sia un falso problema. E si è auspicato che quando si parla di immigrazione, più che parlare di integrazione si pensi all’inclusione infatti nel primo caso si tende a far scomparire una delle due culture, con l’inclusione invece l’obiettivo è l’amalgamarsi delle due culture. Al termine della conferenza è iniziata la sfilata dei vestiti realizzati con tessuti di cotone, seta, wax, tipico tessuto Africanno, e taitai.Nessuna delle sette modelle è professionista del settore, ma alcune di esse hanno partecipato anche alla realizzazione degli abiti. Dopo la sfilata è stato proiettatoun documentario sulle contaminazioni musicali:Looptheworld a cura di Gaspard BONNEFOY e Jérémie LACKER.