Ahmed, all’inizio piuttosto restio e recalcitrante all’idea di leggere con un microfono davanti, gonfia le guance a meraviglia e insieme agli altri suoi compagni riproduce perfettamente il rumore del vento che soffia. Mohamed e Reda con i loro fischi sono un cardellino e un’upupa molto credibili. Anche Kasir contribuisce al “coro” degli uccelli che popolano la foresta e il suono del loro volo è riprodotto da Yacouba che “strattona” una sciarpa blu. Anita camminando su un tappeto composto da una montagna di nastri delle musicassette, un reperto archeologico in epoca di mp4, simula alla perfezione il rumore dell’erba calpestata dal cacciatore. Kasir, invece, agita un mucchio di foglie, unico oggetto corrispondente alla realtà del suono che deve evocare, per rendere il rumore della copertura di una trappola.
Anita registra il gracidare di una rana nello stagno della forestaLa favola del Cacciatore scritta da Yusuf, partendo dalla suggestione di un suono come quello dello stormire del vento, prende vita attraverso la sonorizzazione messa in atto dal gruppo usando i “trucchi” del mestiere appresi da Marco. Siamo alla terza e ultima lezione del corso di audio che Marco Stefanelli, ideatore e curatore del progetto di passeggiate sonore ”Guide Invisibili“, ha svolto all’interno del laboratorio di comunicazione sociale “Niente Paura” realizzato grazie all’8×1000 della chiesa Valdese, dalla redazione di Piuculture” .Il vento di Ahmed …“E’ stata un’esperienza molto piacevole – dice Marco che da una decina di anni si occupa di progetti di narrazione sonora che riguardano principalmente il mondo della migrazione. Partito ai tempi della laurea in Storia Contemporanea dalla creazione di “Radio – Ghetto” un’emittente pirata che trasmetteva da una baraccopoli di braccianti in Puglia, passato poi ad Amisnet, agenzia multimediale di informazione sociale che produce per terzi programmi e servizi radiofonici, Marco nel 2016 importa dal festival europeo Mirp l’idea della passeggiata sonora, che lui applica al mondo dei giovani immigrati “romani”. Nascono così le Guide Invisibili per camminare tra i vicoli e le piazze dell’Esquilino, di Trastevere, di Piazza di Spagna e di Termini, connessi con il proprio smartphone alla pagina web della passeggiata sonora preferita. Premendo play, inizia il “viaggio” raccontato dagli autori dei testi ragazzi maliani, pakistani, senegalesi che danno le loro “dritte” sui quartieri.Ali al mixer mentre Reda e Yacouba presentano la trasmissione radiofonica, sulla destra i dj Dabi e di spalle Mouctar
Si tratta di scrivere per le orecchie e non per gli occhi
“Mi ha fatto molto piacere – dice Marco – che Piuculture abbia scelto di cominciare il programma di formazione dei ragazzi proprio dall’audio che nella gerarchia dei mezzi di comunicazione, solitamente ha un posto di seconda fila. Al contrario l’audio è molto importante per stimolare l’immaginazione e la fantasia dei ragazzi. Si tratta di scrivere per le orecchie e non per gli occhi. Dunque partendo, come hanno fatto, dalla suggestione di un semplice suono che li ha portati a immaginare una storia alla quale hanno dovuto poi dare voce, ricreando in studio i suoni legati all’ambientazione, come nel caso della foresta.Come ti sono sembrati i ragazzi? Interessati? Motivati?Li ho trovati molto reattivi e curiosi. Il metodo che uso sempre anche nelle scuole, è quello di lasciare liberi i ragazzi di esprimersi, di dire quello che pensano e di restare “in ascolto” stabilendo un clima di empatia per arrivare insieme a scegliere il percorso da fare. Penso che si siano anche divertiti soprattutto nel riprodurre artificialmente, con strumenti lontani mille miglia dal vero, i suoni della foresta.
Mohamed si concentra sui suoni in cuffiaOltre a trasformarsi in “rumoristi”, per la foresta di Yusuf, i ragazzi hanno imparato a usare un mixer, un microfono stereo, il registratore multitraccia, tutti strumenti indispensabili a realizzare la trasmissione radiofonica, altra meta di questa sezione del laboratorio. Marco ha diviso i ruoli: conduttori – presentatori del programma, Yacouba e Reda, dj per la scelta e l’inserimento delle tracce musicali, Maurizio, Dabi e Mouctar, tecnico del suono, Ali, intervistati che rispondono alle domande, Anita, Mohamed e Reda, autore anche di una storia – sonora sul tema della paura. Insomma ognuno ha avuto la sua parte e il divertimento è stato grande. Sentire per credere!Kasir legge una parte della storia scritta da YusufOra il programma prevede per il prossimo sabato l’inizio del percorso di fotografia che si svolgerà nel corso di altri tre incontri, durante i quali i ragazzi impareranno con la guida esperta di Giuseppe Marsoner tutto quello che c’è da sapere sui rudimenti della fotografia digitale.
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