La redazione di Piuculture racconta da sempre il Ramadan e, anche quest’anno, non può e non vuole farne a meno. Chiediamo ai nostri lettori di immortalare un frammento delle proprie giornate e serate di Ramadan – di massimo 40 secondi – i contributi verranno raccolti in un un unico video per ricordare questo Ramadan 2020, vissuto in isolamento. È possibile inviare il file video alla e-mail redazione@piuculture.it o in forma di messaggio privato sulla nostra pagina Facebook entro e non oltre le 24:00 di domenica 24 maggio.
In isolamento ma sempre vicini con il digitale
Un mese di ramadan insolito: la quarantena forzata dall’emergenza Covid19 non ha permesso il consueto svolgimento dei riti e delle preghiere collettive fondamentali per i fedeli musulmani. I trenta giorni dello Sawm, il digiuno, rappresentano uno dei Cinque Pilastri dell’Islam.Ogni giornata di digiuno viene spezzata dall’Iftar, il pasto serale, e dallo Suhoor, quello mattutino. Questi sono i momenti di forte impegno spirituale e di unione tra amici e parenti. La chiusura del Ramadan, che dovrebbe cadere nella serata del 23 maggio, è la giornata più importante e più festosa ma potrà accomunare amici e parenti solo online.
Ramandan in quarantena: i racconti della comunità
In attesa Eid al-Fitr, la festa di chiusura del ramadan, Piuculture ha raccolto le voci di chi sta vivendo il mese del digiuno in quarantena.La prima importante testimonianza viene dall’imam della Moschea al- Huda di Centocelle, molto frequentata dagli abitanti del quartiere, e non solo. Mohamed ben Mohamed ha spiegato che per quanto le prime settimane di isolamento siano state particolarmente intense, la comunità ha creato rete: si sono attivate forme di solidarietà tra i fedeli, è stato divulgato del materiale informativo sulle regole da rispettare in quarantena. Soprattutto, c’è stato un importante contributo della comunità con donazioni di sangue, consegna di beni alimentari e sostegno alle famiglie in difficoltà.Anche Horia, donna di origini marocchine residente a Roma da tempo, ha sottolineato l’importanza della rete virtuale che ha permesso a lei e alla sua famiglia di tenersi in contatto nonostante l’isolamento domiciliare. Le tradizioni sono tradizioni e la cucina di Horia non si è fermata, nemmeno in quarantena. Certamente ha cucinato di meno rispetto agli altri anni, ma sulla tavola non è mancata frutta, thè, lenticchie, il Msemen e gli immancabili datteri.Nonostante la vicinanza digitale, il giovane Alì sente il peso della essere bloccati in casa durante il mese di ramadan. Nel piccolo appartamento in cui vive con i genitori ed i fratelli il digiuno diventa più impegnativo del solito. Sopportare il desiderio di cibo era più semplice in passato quando si poteva uscire e si avevano le distrazioni della vita quotidiana, tra sport e incontri con gli amici. La cosa che lo rattrista di più è il non poter prendere parte allo Eid al-Fitr alla Grande Moschea di Roma momento di forte unione con partenti e conoscenti. L’occasione ideale per rivedere vecchi amici, in una notte di preghiera e di festa all’interno della Grande Moschea.
Giada Stallone(16 maggio 2020)
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