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The Primate Trilogy non parte dalle scimmie, ma dall’uomo spogliato di tutte le sovrastrutture portate dalla civiltà. Lo spettacolo, in tre parti, si sviluppa dall’idea di evoluzione a cominciare da quella dei corpi, ma anche dell’autore rispetto alla coreografia, e della stessa coreografia. I giovani ballerini in gruppi, in coppia o solitari, illuminati in aree rettangolari, muovono le schiene flessibili, lavorano di braccia, percorrono atletici il palcoscenico, con naturale coordinamento tra le diverse parti del corpo. ”The Primate Trilogy presenta con appassionante fisicità e precisione matematica l’essenza artistica dell’identità della compagnia”.
Equilibrio festival della danza che si aprirà venerdì 3 febbraio, all’Auditorium Parco della Musica, e proseguirà fino al 24 febbraio, è dedicato, quest’anno, alla Germania.
Primo spettacolo in cartellone The Primate Trilogy di Jacopo Godani realizzato dalla Dresden Frankfurt Dance Company, che sabato 5 febbraio proporrà anche Mixed Program – Metamorphers, Echoes from a restless soul, Postgenoma, Moto Perpetuo.
Diciasette corpi efebici fasciati in voile nero si muovono, in The Primate Trilogy, ora sinuosamente ora volutamente in maniera meccanica alla musica dei 48nord, la formazione di musica sperimentale electro acustica di Ulrich Müller a Siegfried Rössert. Da anni i due musicisti collaborano con Godani con le loro musiche che combinano ricerca acustica e improvvisazione.
Per oltre vent’anni la danza contemporanea a Francoforte è stata associata a William Forsythe. che ha fondato e diretto il Frankfurt Ballet, quando ha deciso di passare il testimone a sostituirlo è stato scelto Jacopo Godani, spezzino, già ballerino del Frankfurt Ballet, con una lunga esperienza internazionale non solo sul palco ma anche come coreografo. Godani, da giovane, dopo la formazione in Italia è stato allievo dell’École Mudra realizzata da Maurice Béjart a Bruxelles.Oggi Jacopo Godani con la Dresden Frankfurt Dance Company fa danza moderna mettendo “accanto al corpo l’intelligenza”.