Un quartiere, mille storie

Banco del mercato di Piazza Vittorio
Mercato di Piazza Vittorio
Il giorno 7 Aprile 2018, noi studenti della redazione giornalistica PiuCulture, ci siamo riuniti presso Piazza Sant’Eusebio per partecipare alle guide invisibili dell’Esquilino organizzate da Echis, uno dei corsi offerti da Laboratorio 53 per il progetto RefugiART. Una passeggiata con guida sonora che ci ha dato l’opportunità di vivere le strade del quartiere Esquilino attraverso racconti di vita, musica, considerazioni e riferimenti tradizionali e culturali di Bakary, Samuel, Baba, Nosha, Lassana e Miguel che abitano nel quartiere. Il percorso comincia da piazza di Sant’Eusebio, per poi proseguire fino ai banchi del mercato di Piazza Vittorio, tra le numerose spezie e prodotti provenienti da tutto il mondo. Conducendoci verso viale Manzoni, Baba ci racconta la storia della scuola Di Donato, frequentata da moltissimi bambini stranieri. Infine arriviamo nel cuore del quartiere, il parco di piazza Vittorio Emanuele, frequentatissimo da persone di tutte le età e nazionalità.Lì, abbiamo intervistato Ester Gaveria Pedreza, una signora filippina di 52 anni che vive in Italia da circa 20 anni, per mantenere economicamente la famiglia rimasta nelle Filippine, lavorando dal lunedì al sabato come badante. Il suo rapporto con il quartiere è puramente lavorativo, racconta: “Non ho molto tempo per me, così appena ho un momento libero mi piace andare al parco a leggere perché amo stare all’aperto e a contatto con la natura”. Frequenta quasi ogni giorno il mercato di Piazza Vittorio, che offre ogni genere di cibo a prezzi molto convenienti, e trova molto utile la vicinanza del quartiere con la stazione Termini. Le Filippine e la sua famiglia non le mancano molto, riesce a tornare da loro circa una volta all’anno prima delle feste natalizie. Ester è molto credente nella fede cristiana, tanto che per intervistarla abbiamo interrotto la sua lettura della Bibbia, in lingua inglese e filippina. Non si sente sola, qui in Italia vive insieme a sua sorella e ad altri suoi amici emigrati anche loro per motivi lavorativi.

In futuro vuole tornare nelle Filippine da suo marito e dai suoi tre figli, dopo aver ottenuto la pensione italiana. Per lei non sarebbe possibile il trasferimento della sua famiglia qui in Italia, perché tutti dovrebbero affrontare il problema della lingua, ormai da lei superato con il passare degli anni.

Sara D’ambrosio, Emil Goia(13 aprile 2018)