Ramadan: le moschee di Roma nel secondo anno di pandemia

Ramadan ai tempi del covid-19: per il secondo anno, i musulmani della Capitale stanno vivendo il mese più importante della religione islamica adattandosi alle regole per la tutela della salute, alle restrizioni, alle limitazioni a spostamenti e agli orari del coprifuoco. “C’è in generale una osservanza molto rigorosa delle norme anti contagio da parte della comunità musulmana”, afferma Omar Camilletti, portavoce della Grande Moschea di Roma. “L’unica nota dolente è il fatto che la questione del Ramadan in pandemia non segue regole generalizzate, ma è analizzabile secondo un dato gruppo etnico”.

“Ci sono moschee a gestione egiziana, come quella della Magliana e moschee a gestione bengalese, come quella di Piazza Vittorio. Laddove il numero di fedeli che frequentano la moschea è più basso, la gestione risulta più elastica, ma le regole per la tutela della salute restano comunque osservate dalla grande maggioranza dei centri di culto”.

“La Grande Moschea invece ha posto delle restrizioni più serrate, proprio perché lì solitamente converge un alto numero di fedeli: infatti le nostre porte sono aperte solo il venerdì per la preghiera del Mezzogiorno”, evidenzia Camilletti, aggiungendo: “per il rispetto degli orari del coprifuoco, non è possibile neanche svolgere l’interruzione del digiuno collettivamente”.

La limitazione degli spostamenti per il fedele musulmano non rappresenta un problema: “frequentare la moschea è molto importante, ma in questo momento chi è in isolamento o chi non intende muoversi può ovviamente stare in casa, la preghiera ha la stessa validità. Inoltre, per tutti i fedeli, il Centro Islamico Culturale d’Italia pubblica sulla sua pagina Facebook il testo del sermone del venerdì, in arabo e in italiano”.

Ramadan in sicurezza: le misure anti-covid nelle moschee

MOSCHEA ADDAWA

Indirizzo: via Posidonio, 14 (zona Tor Pignattara – Pigneto)
Orari di preghiera: 5,15 – 5,30 – 13:00 – 21:45
Fedeli principalmente originari da: Marocco, Bangladesh

“Con l’emergenza Covid i fedeli vengono in moschea solo per il tempo necessario alla preghiera, 20/25 minuti al massimo. Arrivano 5 minuti prima dell’inizio della preghiera ed escono subito dopo la fine. Per evitare affollamenti riuniamo i fedeli in piccoli gruppi attraverso delle etichette colorate. Il primo colore è riservato agli organizzatori, mentre gli altri colori servono per gestire gli orari di ingresso e di uscita dei fedeli.
Il pomeriggio la sala di preghiera resta aperta perché non vengono più molte persone, solo qualche fedele da solo o qualche bisognoso per ricevere il pacco alimentare. Infatti, a causa della pandemia, al posto della mensa abbiamo deciso di preparare dei pacchi alimentari da distribuire a chi ne ha bisogno. Al tramonto vengono a pregare solo una decina di persone che abitano nei dintorni, poi chiudiamo fino al giorno dopo. La festa della rottura del digiuno del Ramadan si farà: si svolgerà in piazza rispettando la distanza sociale, con le mascherine, il gel e tutte le misure di sicurezza previste”.

CASA DELLA PACE

Indirizzo: Viale dell’esercito, 46-58 (IX Municipio)
Orari: 12,30/14,00 – 16,30/17,30 – 20,40/21,30
Fedeli principalmente originari da: Egitto, Italia, Bangladesh, Pakistan, Algeria, Tunisia

“Rispetto della distanza, mascherina obbligatoria e misurazione della temperatura all’ingresso della moschea, la quale viene sanificata ogni giorno. Queste sono le regole che seguiamo. Fra qualche giorno parleremo con l’amministrazione comunale per celebrare la festa del digiuno nel parcheggio del mercato in via Laurentina, così come abbiamo fatto anche l’anno scorso”.

MOSCHEA MASJEED-E-ROME

Indirizzo: via Gabrio Serbelloni, 25(zona di Tor Pignattara)
Orari: variabili
Fedeli principalmente originari da: Bangladesh

“A causa della pandemia la situazione non è come prima”, spiega il presidente del Centro Culturale Islamico Masjeed-E-Rome. “Per il momento apriamo cinque volte al giorno, ma con orari variabili. Di sicuro la mattina apriamo ai fedeli alle 4,30, mentre la preghiera serale è alle 21 per il rispetto del coprifuoco. Inoltre, nella sala, ogni due metri abbiamo segnato con dello scotch bianco i posti a sedere: in questo modo entrano nella moschea massimo 35/40 persone, mentre prima della pandemia erano più di 100. Per quanto riguarda la festa del digiuno, già da diversi anni non abbiamo più la cucina nella moschea, però qualche volta portiamo un po’ di datteri e in 15/20 persone interrompiamo il digiuno. I fedeli sono per la maggior parte bengalesi, ma anche arabi, indiani e africani. Vorrei aggiungere un appello ai fedeli musulmani, non solo di Roma ma di tutta Italia: non recatevi in sale di preghiera dopo le dieci di notte, perché troverete chiuso in quanto noi rispettiamo la legge e non vogliamo disturbare nessuno”.

CENTRO CULTURALE BANGLADESH ITALIA

Indirizzo: via dei Gladioli 14 (zona Centocelle)
Aperto dalle 5 di mattina alle 10 di sera, si può pregare in massimo 30 persone, rispettando il distanziamento di 1 metro ed entrando obbligatoriamente con la mascherina. Il gruppo di fedeli è eterogeneo, ma consta in maggioranza di bengalesi e marocchini

ASSOCIAZIONE CULTURALE E FORMAZIONE SOCIALE PIAZZA VITTORIO

Indirizzo: Piazza Vittorio Emanuele 12/a
Orari: si entra 5 volte al giorno negli orari di preghiera
Fedeli: eterogenei

Dipu, bengalese, ex candidato consigliere di Roma nel 2004, è il fondatore e presidente dell’associazione nata formalmente nel 2011. “Essendo un’associazione culturale siamo aperti a tutte etnie e quello che mi preme di più è aprirci al territorio e al dialogo con gli italiani: negli anni abbiamo organizzato convegni con le istituzioni, creato una scuola di italiano e portiamo avanti un programma di assistenza e servizi di informazione agli stranieri. Per quanto riguarda il Ramadan in questo periodo, siamo attenti alla salute delle persone. Si entra in moschea 5 volte al giorno, negli orari di preghiera, ma i nostri spazi sono piccoli, quindi gestiamo l’ingresso contingentato nel rispetto delle misure di sicurezza.

Quello che cerchiamo di fare come associazione è anche garantire un’informazione corretta sulle norme anti-covid. Cerchiamo di evitare gli spostamenti e tutti i fedeli si attengono alle regole, perché un musulmano non deve necessariamente presenziare in moschea, ma tutto il mondo è una moschea, si può pregare in ogni angolo. Quanto all’iftar, anche se ci sono aperture noi abbiamo deciso di non organizzare raduni che possano favorire la creazione di assembramenti. È un periodo molto difficile e possiamo risolvere questa situazione solo se siamo uniti nel rispetto delle regole”.

Preghiera all’aperto, festa del Sacrificio 2020. Mohamed Ben Mohamed, imam della moschea di Centocelle. Foto Gma

MOSCHEA AL-HUDA

Indirizzo: Via dei Frassini 4 (Centocelle)
Sito web: alhudaroma.it
“Per la preghiera serale, non c’è tempo materiale, visto il coprifuoco. Nell’Islam abbiamo la possibilità di unire due preghiere insieme. Quindi la nostra decisione è stata unire la quarta e la quinta preghiera. Appena il sole tramonta prendiamo datteri, acqua per la rottura del digiuno e uniamo le due preghiere. Intorno alle 9 abbiamo finito e torniamo a casa. Per mantenere il distanziamento, seguiamo l’entrata in due turni. L’osservanza del coprifuoco rende comunque meno consistente il numero di partecipanti”.

 

Elisabetta Rossi
Vincenzo Lombardo
Foto Gma
(28 aprile 2021)

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